Murder Mystery, di Kyle Newacheck

In una commedia dalla leggerezza estiva, Adam Sandler e Jennifer Aniston se ne vanno allegramente in giro per l’Europa, con l’intento di fare a pezzi i vari clichés del genere giallo. Su Netflix

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A riprova delle care vecchie intenzioni sabotatorie imbracciate da Adam Sandler, basta quel sardonico “I’m hungry as shit” pronunciato, con tanto di enorme piatto di gamberetti in mano, al cospetto del cadavere del multimiliardario e donnaiolo Malcolm Quince, un luciferino Terence Stamp che non fa quasi in tempo a far il suo ingresso trionfale, un’entrata in scena che è tra le cose migliori della regia, altrimenti imperdonabilmente scialba, di Kyle Newacheck, per esser subito pugnalato al cuore. Murder Mystery, commedia dalla leggerezza tutta estiva, se ne va allegramente in giro per l’Europa, con il chiaro intento di smontare, pezzo dopo pezzo, i vari clichés del genere giallo. Il tutto confezionato come un accorato omaggio ai Nineties, senza dimenticare di portarsi a casa il divertimento del gioco citazionista, che qui passa da Tom Selleck ad Agatha Christie.

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murder mysteryDopo il fortuito incontro con l’inglesissimo visconte di Luke Evans, gli Spitz, working class newyorkese, parrucchiera lei, agente di polizia che si spaccia per detective, anche agli occhi della moglie, lui, si ritrovano a festeggiare il loro quindicesimo anniversario di matrimonio non su uno scalcinato autobus diretto a San Giorgio, per assistere all’emozionante stagionatura del prosciutto, ma a spasso su un enorme yacht popolato di stelle del cinema, come l’attrice interpretata da Gemma Arterton, strani colonnelli con annesse guardie del corpo russe, piloti di formula una e anche maragià. Peccato che, come in ogni giallo da spiaggia che si rispetti, il viaggio venga presto costellato di brutali omicidi e che, ovviamente, tutti i personaggi abbiamo un movente. Saranno, allora, proprio agli Spitz, con le loro rocambolesche indagini, a sobbarcarsi l’impresa di trovare l’assassino. A complicare le cose, ci pensa poi il fiuto a corto raggio di Dany Boon, nelle vesti di un ispettore francese che va scimmiottando le gesta dell’assai più efficace Hercule Poirot.

murder mysteryIn realtà, ad esser lunga e travagliata non è tanto la trama gialla di Murder Mystery, quanto la storia della sua produzione. Lo script di James Vanderbilt, sceneggiatore di Zodiac e regista di Truth, passa prima, nel 2012, per le mani di John Madden, con Charlize Theron che avrebbe dovuto a vestire gli abiti della parrucchiera, lettrice accanita di gialli, infine interpretata da Jennifer Aniston. Poi la Disney mette sul progetto la sua grassa zampa, fino a quando passa il testimone alla Weinstein Company, che sceglie Anne Fletcher alla regia. Nel frattempo si sfilano dal cast Emily Blunt e Colin Firth. Solo quando la Aniston decide di riunirsi a Sandler, dopo che i due avevano già dato prova di perfetto affiatamento in Mia moglie per finta, affiatamento qui ampiamente confermato, il film passa infine a Netflix. E il colosso dello streaming ancora una volta dimostra di saperla più lunga delle produzioni hollywoodiane. Tanto da riuscire a battere il record della piattaforma e ritrovarsi con più di 30 milioni di visualizzazioni nei soli primi tre giorni di uscita.

murder mysteryMa numeri da capogiro a parte, Murder Mystery ha ben poco di quella potenza dissacratoria che aveva segnato anche il primo portentoso tassello della collaborazione Sandler-Netflix. Se con The Ridiculous 6 il film di Newacheck pur condivide il tentativo di sabotaggio del genere, qui giallo, là western, a differenza del bestiario di disadattati che vanno decostruendo il mito della frontiera, Murder Mystery non possiede quella follia sgangherata e anarchica, necessaria per riuscire ad appiccare il fuoco, come Sandy Wexler insegna, sulla scritta Hollywood. Certo, le vertiginose scorribande scurrili di Adam Sandler non mancano, basti andarsi a vedere la gag sugli attributi maschili del colonnello, ma Kyle Newacheck è troppo concentrato ad attenersi alla formula per riuscire a capire di dover lasciare girare a ruota libera il corpo comico del suo protagonista. E così, a differenza di quell’incredibile squarcio di vita che è Matrimonio a Long Island o dei “sentimenti che reclamano attenzione” in 100% Fresh, le incursioni di Sandler vengono programmaticamente spogliate di quella componente tragicamente umana e magnificamente imperfetta capace, davvero, di curvare il mondo.

 

Titolo originale: id.
Regia: Kyle Newacheck
Interpreti: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Luke Evans, Gemma Arterton, Terence Stamp, David Walliams, Dany Boon
Distribuzione: Netflix
Durata: 97′
Origine: USA, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.8

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
2 (1 voto)
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