"Natale a Beverly Hills", di Neri Parenti

natale a beverly hills

Per la prima volta la formula del cinepanettone, al di là dei risultati, mostra di essere logora. Il set da labirinto di traiettorie impazzite diventa luogo di passaggio turistico e le gag verbali hanno perso il ritmo e lo smalto di alcuni 'natali' precedenti. E anche lo stesso Christian De Sica, che è sempre stato un autentico motore trascinante, mostra sorprendentemente dei segni di stanchezza

--------------------------------------------------------------
CORSO SCENEGGIATURA CINEMA E TV, in presenza o online, NUOVA DATA DAL 27 MARZO
--------------------------------------------------------------
natale a beverly hillsDalla folgorante crociera di due anni fa all'irregolare e attraente atterraggio a Rio dello scorso Natale, il cinepanettone (arrivato al 26° appuntamento) mostra per la prima volta in modo evidente di essere logoro. E non si tratta del fatto che alcuni di questi film sono più riusciti ed altri meno. E' proprio la formula che da l'idea di non funzionare più come prima. Eppure quella De Laurentiis-Parenti appare sempre vincente e quindi intoccabile: sguardo turistico su un luogo che diventa set-labirinto (inaugurato in maniera diretta con Amsterdam in Merry Christmas nel 2001), struttura a episodi giocata sul malinteso, l'equivoco, la gag visiva e soprattutto un corpo trascinante che è il motore dell'azione, quello di Christian De Sica. Stavolta però tutte queste componenti risultano improvvisamente sbiadite. Los Angeles si trasforma stranamente in un luogo piattamente turistico, quasi una frontiera di passaggio e non invece terra di conquista come avevano mostrato i Vanzina con Vacanze in America ma anche lo stesso Parenti (oltre alla crociera e a Rio) sul Nilo e a New York. Gli episodi, pur nella loro autonomia, sono diseguali. Il problema è che stavolta si ride poco con quello interpretato da De Sica-Ghini-Ferilli e quasi per niente con quello di Gassman-Tognazzi-Hunziker. Nel primo Carlo incrocia casualmente Cristina, la donna che aveva abbandonato 17 anni prima quando era incinta. Lei lo affronta direttamente e gli comunica che il figlio che ha avuto da lui, Lele, ha un padre putativo che si occupa di lui. Le circostanze però porteranno la donna a chiedere a Carlo di fingere di essere suo fratello. Nel secondo Serena e Marcello sono felici e sul punto di sposarsi. Vengono coinvolti entrambi in una festa di addio al celibato. Nella sua Marcello rivede Rocco, un vecchio compagno di liceo che si è arricchito producendo protesi per la chirurgia estetica. Questi poi successivamente s'imbatte in Serena e se ne innamora perdutamente tanto che farà di tutto per dividere la coppia.
Qualcosa si è rotto nell'ingranaggio con Natale a Beverly Hills. I prossimi episodi ci diranno se si tratta di un caso isolato o se sia necessaria una rifondazione. La gags visive, che riuscivano a creare nei casi migliori delle traiettorie impazzite, qui invece sono rare e rallentate. L'unico momento vivo è quello con De Sica e Ghini costretti a muoversi ammanettati a una ringhiera. E bisogna dire che in quel caso le due figure appaiono due marionette, quasi una reincarnazione di Pozzetto-Villaggio nei due Le comiche con in più quell'inconsapevolezza devastante del cinema di Carlo Verdone. Però ci si ferma qui e al limite si assiste, alla replica/riciclaggio di un immaginario televisivo (Baywatch) o la deformazione grottesca dei caratteri presenti soprattutto nella maschera Tognazzi contro la fisicità Gassman che ripropone senza fantasia il duello dei loro padri nella struttura della commedia all'italiana. Ecco, il cinepanettone classico era più istintivo, magari anche più grezzo e non aveva bisogno di cercare dei modelli in modo così evidente. Inoltre, rispetto al passato, si sente l'assenza di Brizzi e Martani in sede di sceneggiatura, qui scritta solo da Parenti, Bencivenni, Saverni, Pondi e Logli e di una figura come quella di Fabio De Luigi tra gli attori. Saranno pure dei piccoli cambiamenti in una struttura ben oliata, ma è come dar via Marchionni e Zanetti per comprare Felipe Melo pagandolo 25 milioni di euro.
Regia: Neri Parenti
Interpreti: Christian De Sica, Massimo Ghini, Sabrina Ferilli, Emanuele Propizio, Michela Quattrociocche, Paolo Conticini, Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Michelle Hunziker, Jo Champa
Distribuzione: Filmauro
Durata: 100'
Origine: Italia, 2009
--------------------------------------------------------------
CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    3 commenti

    • Grande Emiliani, alla faccia di chi vi disprezza perchè amate i cinepanettoni, ecco qui un'analisi lucida e coerente, com'e' raro trovarne in giro su questi film. E, da juventino, il finale lo trovo azzeccatissimo, porcaccia miseria!

    • uauh! sentieriselvaggi che critica seriamente un film di Neri Parenti! Che evento! Ora dobbiamo aspettarci che tutti gli altri ne parlino bene? :)) Come mai hanno fatto fuori Brizzi e Martani dallo script? Qualcuno lo sa?

    • christian de sica 6 grande ed uniko