"Nero bifamiliare" di Federico Zampaglione

“Nero bifamiliare”? In primis ci piace vederlo come omaggio affettuoso a Claudia Gerini. Ma poi è anche un noir coloratissimo (anzi, una 'black comedy'), una sgangherata e a tratti divertente commedia familiare spruzzata di musica e acidità, un giallo virato al pop a sua volta trasformato in un delirante pastiche..

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Piccola premessa: lasciate perdere profeti di sventura vari ("il cinema italiano è morto e sepolto") ed entusiasti all'ultimo stadio in odore di cecità ("il cinema italiano sta vivendo una nuova giovinezza..").

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La verità, come spesso capita, è nel mezzo. Il cinema italiano vivacchia. Sì, ok, non sarà un bel vivere, a molti sembrerà dura sopravvivenza, ma tant'è.


Perfettamente inutile dunque buttare la croce addosso ai soliti noti, elogiare sempre e comunque quei tre, quattro registi (sopravvissuti, appunto..) e chiudere gli occhi in attesa della sentenza finale.


La campanella, come diceva il buon vecchio Mickey di Rocky, non l'abbiamo ancora sentita.


Ergo, pedalare. Sgomitare, darsi da fare, aprire bene gli occhi. Nel nostro caso significa anche armarsi di lumicino e andare in cerca del nuovo, del coraggioso, del promettente.


Federico Zampagliene dunque. Il chè significa fare i conti con una cosa comunque insolita. Che un cantautore italiano esordisca alla regia è una novità. Bella è brutta non importa, almeno per il momento. In un cinema come il nostro che continua ad essere dominato da registi/sceneggiatori che troppo spesso equivocano i confini fra le due arti, facendoli sfumare, fa sempre un bell'effetto vedere un cantante incollare l'occhio alla m.d.p.


Per l'antecedente più vicino a noi, dovremmo tornare al Ligabue di Radiofreccia, insomma, non proprio ieri.


Ebbene? Beh, Zampaglione/Tiromancino viene da un momento particolarmente fortunato . La carriera gli va a gonfie vele e col passare degli anni le sue canzoni (tutt'altro che 'semplici') si sono affermate anche con il grosso pubblico. Insomma, è uno che ci sa fare, complice anche l'amicizia ormai antica con Franco Califano che ha visto in lui uno dei giovani più talentuosi del panorama attuale.


Arriviamo dunque a Nero bifamiliare. Che è tante cose insieme. In primis ci piace vederlo come omaggio affettuoso alla compagna Claudia Gerini. Ma poi è anche un noir coloratissimo (anzi, una 'black comedy'), una sgangherata e a tratti divertente commedia familiare spruzzata di musica e acidità, un giallo virato al pop a sua volta trasformato in un delirante pastiche nevrotico e dispersivo su famiglia e affini.


Confusi? E questo è niente. Perché Zampaglione non ha (ancora) il senso della misura, fonde e confonde registri, stili e linguaggi, manda a monte tante diverse occasioni interessanti, ma senza perdere mai di viste il senso ultimo dello spettacolo.


Che è per l'appunto quello di intrattenere, di avvincere, di catturare.


I critici capelloni storceranno la bocca magari, ma ad avercene di cineasti così liberi di prendere le stecche (sarà un caso?), di toppare in corsa, di rialzarsi e di continuare a correre.
Che sia una metafora del nostro cinema odierno?

Regia: Federico Zampaglione


Interpreti: Claudia Gerini, Luca Lionello, Emilio De Marchi, Anna Marcello, Ernesto Mahieux,


Distribuzione: Moviemax


Durata: 90'


Origine: Italia, 2007

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