Netflix continua a investire sugli anime

Netflix punta a diventare “la migliore piattaforma” per quanto riguarda l’offerta sugli anime: nuove serie, recuperi storici e crossover con il mondo videoludico nel piano per il 2022

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Da anni ormai Netflix ha iniziato ad implementare in modo consistente il proprio catalogo di anime, con produzioni originali e il rilancio di vecchie serie per gli appassionati. Già l’anno scorso, durante il Tokyo’s Anime Japan Expo, il colosso dello streaming aveva annunciato circa quaranta nuovi titoli, in arrivo entro la fine dell’anno. Un dato confermato da Variety, secondo cui il numero di anime distribuito sulla piattaforma nel 2021 è stato complessivamente quasi il doppio del numero di prodotti dello stesso genere lanciati nel 2020. E stando a quanto dichiarato durante il recente Anime Japan 2022, il più grande meeting dedicato agli anime del Giappone, i piani di investimento in questo settore non sembrano volersi arrestare anche per questo nuovo anno. “Gli anime sono uno degli investimenti fondamentali in Giappone e sono stati guardati da quasi il 90% dei nostri abbonati nel 2021. Al tempo stesso, l’interesse verso gli anime è cresciuto anche a livello mondiale e più di metà degli abbonati di tutto il mondo ha guardato almeno un anime lo scorso anno. Sia tramite nuove proposte che tramite le serie preferite dai fan, vogliamo continuare a far crescere l’amore per gli anime dei nostri iscritti sia in Giappone che nel resto del mondo” ha affermato Kohei Obara, anime creative director di Netflix. “Vogliamo essere orgogliosi dell’essere la migliore piattaforma di intrattenimento grazie a contenuti di buona qualità” ha poi aggiunto Taiki Sakurai, principale produttore del genere di Netflix.

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Il mercato mondiale degli anime lo scorso anno ha raggiunto quota 23 miliardi di dollari e, stando alle previsioni, la costante crescita che sta avendo lo porterà ad aumentare i ricavi in modo esponenziale fino a oltre 36 miliardi di dollari entro il 2025, con investimenti a livello mondiale. Secondo un’ultima ricerca riportata da Variety infatti, più della metà degli utenti globali di Netflix nel 2021 ha utilizzato la piattaforma proprio per guardare anime. Il futuro dell’animazione giapponese resa disponibile dal servizio di streaming sembra decisamente promettente, con altri quaranta nuovi titoli previsti per il 2022. Tra quelli già noti, è previsto il ritorno di Jojo’s Bizarre Adventure: Stone Ocean, il film The Seven Deadly Sins: Grudge of Edinburgh, la seconda stagione di Ghost in the Shell SAC_2045 e Kakegurui Twins. Per quanto riguarda le novità, sono state annunciate le serie Thermae Romae Novae, Kotaro Lives Alone e la prima stagione di Spriggan, l’atteso reboot anime della serie manga di Hiroshi Takashige.

Oltre a questi, verranno rilasciati anche diversi anime ispirati al mondo videoludico o a manga già editi, come la serie Cyberpunk: Edgerunners, basata sul videogame Cyberpunk 2077. Infine la piattaforma darà spazio anche a titoli provenienti dai circuiti festivalieri come il film d’animazione Bubble, presentato in anteprima al 72° Festival di Berlino, o produzioni in collaborazione con studi di alto livello come Drifting Home di Studio Colorido. Insomma, Netflix non sembra aver risentito delle polemiche che l’hanno investita l’anno scorso. L’animatore Ippei Ichii infatti, noto per progetti del calibro di Kill la Kill, Lupin III – La principessa della brezza: La città nascosta e due lungometraggi dei Pokémon, tramite il proprio profilo Twitter si era lamentato dei bassi compensi offerti dalla piattaforma per la produzione degli anime. Secondo quanto scritto da Ichii, il colosso dell’intrattenimento statunitense avrebbe offerto ai propri collaboratori la cifra di 3,800 yen (pari a circa 28 euro) a scena, cifra minima per la realizzazione di una serie tv, a fronte di un capitale economico che permetterebbe di offrire ai propri collaboratori e dipendenti retribuzioni ben più eque.

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