"Ninja Assassin", di James McTeigue

Rain in Ninja Assassin di James McTeigueDei produttori resta il Wachowskirama, subito riconoscibile nella sostanza elastica di cui si compongono le immagini, le sequenze action che si contraggono e si espandono al ritmo del respiro dei movimenti di macchina; le prodezze balistiche e coreografiche calate nei giochi di luce di un sopraffino lavoro scenografico; e quel certo misticismo da percorso di consapevolezza. Ma soprattutto, il cuore pulsante, un vero e proprio modo di sentire il battito dei sentimenti

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Rain in Ninja Assassin di James McTeigueLa sensazione è che non esista più unicamente un modo di girare "alla Wachowski", un vero e proprio Wachowskirama subito riconoscibile nella sostanza elastica di cui si compongono le immagini, le sequenze action che si contraggono e si espandono al ritmo del respiro dei movimenti di macchina – ma che sia sempre maggiormente riscontrabile soprattutto un modo di sentire inesorabilmente legato agli stilemi del Cinema del duo, nonostante in questo secondo film 'passato' al fido James Mc Teigue (che, concettualmente e diremmo anche stilisticamente, fa con i suoi produttori un lavoro gemello a quello operato dai registi della scuderia Besson sui progetti del prode Luc) venga a mancare in maniera assoluta la componente esplosivamente sovversiva dell'anima di Larry e Andy. Ne restano, appunto, le prodezze balistiche e coreografiche calate nei giochi di luce di un sopraffino lavoro scenografico (la lunga sequenza di lotta nel magazzino illuminato dal faro rosso della sirena, la colluttazione nel buio dell'appartamento di Mika, che la 'inquadra' con il fascio bianco della sua torcia, e gli stilizzatissimi scontri finali alla scuola di ninja), e quel certo misticismo da percorso di consapevolezza che dal Morpheus di Matrix passa per l'addestramento inconsapevole di Evey in V per Vendetta e per gli insegnamenti del fratello di Speed in Speed Racer, per arrivare infatti al maestro Ozunu che fa del protagonista Raizo (la star del pop nippocoreana Rain) un infallibile e spietato assassino ninja destinato nel corso del film a ribellarsi nei confronti della crudeltà insensata del suo clan, e dunque da questi inseguito in giro per il Mondo come traditore, salvo poi trovarsi il clan stesso ad essere braccato da Raizo assetato di vendetta. Parlavamo, infatti, di un cuore pulsante wachowskiano (e forse anche joelsilveriano, terzo immancabile compare) che sentiamo battere forte anche in questo piuttosto canonico martial arts movie, ravvivato dagli effetti digitali che sgorgano dai corpi nella forma liquida di sangue a profusione, e che permettono a quegli stessi corpi smontati come pezzi di manichini di diventare parte attiva e perfettamente incastrata dell'ingranaggio caleidoscopico della visione (il punto di vista interno della carne-cinema squarciata, non troppo lontano da concezioni tarantiniane).
E il cuore è quello di Raizo che batte per Kiriko, l'allieva femminile di Ozunu, che gli ha fatto ascoltare il battito del suo organo vitale attraverso la pelle, di nascosto nel giardino, una mattina. Da allora, i loro cuori prendono a pulsare all'unisono, e i due ragazzi sentono i battiti attraverso l'aria nel silenzio della grande sala dormitorio. Ed è proprio mettendo a tacere definitivamente il cuore di Kiriko, che Ozunu riesce nell'impresa di cominciare a far battere davvero quello di Raizo per la vita – d'altra parte, come il film ripete sia nell'incipit che nel finale, per sopravvivere alla letale lama di un ninja, la condizione essenziale è quella di avere
un cuore speciale.

Titolo originale: id.
Regia: James McTeigue

Interpreti: Rain, Naomie Harris, Sung Kang, Rick Yune, Ben Miles
Distribuzione: Warner Bros
Durata: 100'
Origine: USA, 2009

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