Nirvana Baby: la causa è chiusa
La cover dell’album Nevermind dei Nirvana, con il neonato nudo che nuota sott’acqua, non è pedopornografia. La giustizia respinge nuovamente Spencer Elden
La giustizia respinge nuovamente la causa di Spencer Elden. La celebre fotografia, diventata cover dell’album Nevermind dei Nirvana del 1991, con il neonato nudo che nuota sott’acqua, non è pedopornografia. Lo ha stabilito (nuovamente) un giudice federale, chiudendo un caso che ormai da troppi anni fa discutere fan, media e tribunali.
Spencer Elden, oggi adulto, è il bambino ritratto sulla copertina del disco uscito 34 anni fa. Elden aveva intentato una causa contro i membri della band e il fotografo Kirk Weddle già nel 2021. Secondo l’ex bambino di Nevermind, la foto costituisce sfruttamento sessuale infantile e ha segnato in modo permanente la sua identità. Il giudice della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Centrale della California ha respinto e archiviato definitivamente in seguito ad una precisa analisi della foto: “Né la posa, né il punto focale, né l’ambientazione né il contesto complessivo suggeriscono che la copertina dell’album ritragga una condotta sessualmente esplicita”.
La decisione ha considerato anche alcune circostanze attenuanti e ambigue: la presenza dei genitori al momento dello scatto, il fatto che il fotografo fosse un conoscente della famiglia e che in passato lo stesso Elden abbia sfruttato la notorietà derivante da quella copertina, arrivando perfino a posare più volte in ricostruzioni dell’immagine originale.
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Nonostante la sentenza, i legali di Elden hanno annunciato l’intenzione di presentare nuovamente ricorso. Nel frattempo, Nevermind resta uno degli album più iconici della storia del rock, e la sua copertina, seppur oggetto di controversie, continua a essere un’immagine simbolo di un’epoca.




















