No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta, di Tommaso Romanelli
Nel 1998 Giovanni Soldini prova la traversata del secolo su una barca di 60 piedi. Un’onda anomala travolge Andrea Romanelli, papà del regista di questo toccante doc sul recupero di un desiderio.
Nella primavera del 1998, Giovanni Soldini con il suo equipaggio e una barca Fila di circa sessanta piedi sfida l’Oceano Atlantico per compiere la traversata del secolo e l’impresa leggendaria. Il 3 aprile, a 400 miglia dall’arrivo, una violentissima tempesta, da 84 nodi di vento, ribalta l’imbarcazione e perde la vita Andrea Romanelli, l’ingegnere di Udine, progettista navale e velista di fama internazionale. Il documentario, girato dal figlio Tommaso, che all’epoca dell’evento aveva 4 anni, è l’appassionata e toccante ricostruzione della figura del padre, attraverso immagini di repertorio, scene riprese dalle telecamere di bordo e testimonianze attuali dei protagonisti di quell’avventura, di quel terribile naufragio. Non manca la presenza della madre e moglie di Andrea, che ha giurato a se stessa di non versare più lacrime dinanzi al figlio.
Ecco, l’opera, davvero riuscita, non cerca la commozione facile e comandata, ma si impegna a ricostruire e rimettere in ordine il racconto di una tragica, quanto sconvolgente, esperienza. Devastante quel buio in macchina nell’istante esatto in cui la barca si capovolge, colpita violentemente da un’onda anomala, con le voci dei membri dell’equipaggio che si susseguono nel disperato e istintivo tentativo di mettersi in salvo. Soltanto uno di loro purtroppo non tornerà a galla e non sarà mai più ritrovato, risucchiato negli abissi marini. No More Trouble è anche la scritta messa sul boccaporto di emergenza a poppa, un’idea innovativa proprio di Andrea Romanelli, per cui in caso di ribaltamento serviva a rientrare a bordo. Per un’ironia della sorte, l’amico e compagno con il quale era di turno si salva sfruttando quella trovata ingegneristica.
Il doc è un recupero di un uomo, di una persona che il regista non ha potuto conoscere, è il recupero anche di un percorso rinnovato. È un racconto corale e multiformato con audiocassette, videocassette, 8mm, betacam, per mille tracce tirate fuori dagli archivi. In un desiderio molto totalizzante, autentico, ed arcaico, la manualità, il costruirsi da se il proprio microcosmo sul mare, pone al centro della discussione sulla nostra epoca il rapporto tra natura, tecnologia e uomo. Dalla passione per il mare alla passione per il cinema, il passo è breve, perché il mare non è il nostro ambiente, come il cinema, ma entrambi legano mondi diversi, genti diverse. Cosa rimane di una tempesta? Restano le passioni della vita e regala probabilmente al giovane Tommaso Romanelli una strada nuova e stimolante da percorrere, quella del cinema. Resta quindi la quiete della ragione, ma la tempesta trapassa il cuore.
Regia: Tommaso Romanelli
Distribuzione: Tucker Film
Durata: 97’
Origine: Italia, 2024