Non aprite quella porta, di David Blue Garcia

La rivisitazione targata Netflix della celebre saga horror tradisce i caratteri fondativi dei primi capitoli risultando un film dozzinale ad eccezione di qualche momento

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David Blue Garcia è un regista texano che negli ultimi anni ha sondato il cinema horror orientato a uno splatter che si lega a forme orrorifiche maggiormente convenzionali. Nella sua ultima fatica il regista lavora con Netflix per una rivisitazione, l’ennesima, di una delle saghe horror più riconoscibili nell’immaginario comune. Non aprite quella porta racconta la storia di un gruppo di giovani orientati a riedificare l’area in cui diversi decenni prima si era consumata la strage mostrata dal primissimo film-cult del 1974. Il film racconta in modo parziale e meno identitario la folle famiglia texana con a capo Leatherface. L’ambientazione arida e sterminata che caratterizzava diversi film della saga, l’intrinseca violenza di uno degli stati più conservatori degli Stati Uniti che dava ai primi capitoli una base da cui partire per giustificare gli atti brutali a cui venivano sottoposti i malcapitati, qui viene lasciata da parte a favore di un ambiente privo di spunti per incorniciare in modo più appropriato il film. Questo non sarebbe un problema se la saga non lasciasse indietro gran parte del suo fascino senza la sua tipica ambientazione texana. Infatti, se non fosse per il Texas, i primi film sarebbero degli horror di matrice slasher poco distintivi nella massa.

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Il film, tuttavia, parte piuttosto bene alzando il livello di inquietudine fino all’incontro tra i ragazzi e uno dei membri della famiglia di Faccia di Cuoio, Virginia Mc. Da questo punto in poi Non aprite quella porta lascia spazio alla classica carneficina particolarmente macabra, dimenticando di dare spazio alla casa degli orrori in cui abita la famiglia di Leatherface. Anche i membri del nucleo familiare, del tutto folli e grotteschi, vengono declassati per mostrare, invece, tutta una serie di omicidi, indubbiamente atroci come la saga richiede, ma purtroppo gratuiti e dozzinali. Leatherface diventa un carnefice tra i tanti, distinto esclusivamente dalla sua motosega, che uccide chiunque gli capiti davanti. Malgrado ciò, il film è un prodotto del 2022. Con queste premesse Non aprite quella porta evidenzia il dinamismo dei formati video sempre più accentuato nella post-modernità in cui viviamo. Particolarmente riuscita è la sequenza in cui Faccia di Cuoio inizia a sterminare una serie di giovani rinchiusi all’interno di un bus e dove tra di loro troviamo un ragazzo che inizia a fare una storia Instagram mentre viene massacrato dalla motosega, scambiando il tutto per uno scherzo. Un aggiornamento figlio dell’attualità che il film avrebbe potuto approfondire con più enfasi.

 

Titolo originale: Texas Chainsaw Massacre
Regia: David Blue Garcia
Interpreti: Alice Krige, Mark Burnham, Olwen Fouéré, Sarah Yarkin, Jacob Latimore, Elsie Fisher, Moe Dunford, Jessica Allain, Nell Hudson, William Hope
Distribuzione: Netflix
Durata: 83′
Origine: USA, 2022

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.2
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Il voto dei lettori
3 (12 voti)
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