Notre jour viendra. La Francia in fiamme di Romain Gavras

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Se rimosso, visibile anche qui o sul sito ufficiale del film

 

Patrick e Remy (Vincent Cassel e Olivier Barthelemy) non appartengono a nessun popolo, nessun paese, nessun esercito. La Francia del 21° secolo sembra non avere un posto per loro. Insieme, viaggiano verso un eden immaginario alla ricerca della libertà.  Romain Gavras, figlio del celebre regista Constantin Costa-Gavras, debutta alla regia sviluppando nel suo primo lungometraggio Notre jour viendra, appena presentato al 35° Toronto Film Festival, l'idea di una minoranza di individui con i capelli rossi. Un concetto già utilizzato per l'esplosivo video Born Free, realizzato per M.I.A, giudicato troppo violento e censurato da youtube.

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Vincent Cassel e Olivier Barthelemy - NOTRE JOUR VIENDRA, di Romain Gavras - posterVincent Cassel (reduce da Black Swan e fortemente coinvolto nel progetto) hanno già lavorato insieme in Nemico pubblico n° 1 e in Sheitan, diretto da Kim Chapiron nel 2006. Nello stesso anno, proprio con Chapiron Romain Gavras fondava Kourtrajmé, collettivo artistico, poi società di produzione sostenuta anche da Cassel e Mathieu Kassovitz (forse qui il suo personaggio è una versione cresxciuta dell'indimenticabile Vinz di La Haine). Gavras non è nuovo a critiche e contrasti a causa della sua rappresentazione della violenza: prima di Born Free aveva già subito vari processi penali per Stress, video realizzato per i francesi Justice.

Per il giovane regista il tema di Notre jour viendra è la fuga, una fuga anche romantica che subisce l'influenza delle commedie italiane degli anni '60 e che coinvolge due generazioni: "Il nichilista Patrick [uno psicologo] ha superato la fase della ribellione e ha visto ogni suo ideale decomporsi. La scintilla della sua rabbia si riaccende nell'incontro con Remy, il più giovane [un ragazzo fragile vittima di bullismo] pronto a bruciare tutto senza comprendere l'origine del suo disagio. Ciascuno dei due trova un senso e un obiettivo nell'altro. Il rosso rappresenta una differenza – su questa idea Ben Stiller avrebbe potuto creare una grande commedia, noi abbiamo deciso di farne un film drammatico".

 

Le riprese di Notre jour viendra sono state effettuate nei paesaggi deserti del Nord della Francia (un interessante making of, quasi un piccolo corto visionario, e un estratto dal film), con numerosi attori non professionisti.

 

Nel film la scelta dei rossi come simbolo di tutte le minoranze è particolarmente simbolica, visto che gli stessi Patrick e Remy non sono esattamente “pel di carota”, e il loro estremismo suona ancora più folle, perchè vanno alla ricerca di una comunità che esiste solo nelle loro menti. Il cosceneggiatore Karim Boukercha spiega l'origine di questa scelta:

Vincent Cassel e Olivier Barthelemy in una scena di NOTRE JOUR VIENDRA, di Romain Gavras"Romain voleva realizzare un film su due persone che compiono un viaggio senza speranza. All'epoca, Vincent [Cassel] pensava che i personaggi non fossero sufficientemente caratterizzati. Normalmente, si utilizza il rosso in un film, perché è facilmente identificabile sullo schermo. Quindi, un trucco povero, che contiene però il concetto di un  patrimonio genetico che ti tocca quando vieni al mondo e diventa gradualmente connotazione di una condizione sociale, e influenza, in ultima analisi, il tuo modo di agire. Può essere una bella metafora di quel che oggi è il razzismo. Non dimostra nulla, perchè gioca con l'assurdo, ma è un modo per esprimere il nostro punto di vista. […] Il tema del film è che qualcuno viene messo ai margini dalla società. Si potrebbe scrivere la stessa storia con un albino in un villaggio di neri, o con il nero più scuro in un villaggio di africani dalla pelle meno scura della sua. L'aspetto terribile, è che si eredita alla nascita quello che sarà un peso per tutta la vita. […]  Io sono cresciuto in una zona cosmopolita, con una certa mescolanza, posso onestamente dire che il clima è più tollerante. Sono le opposizioni tra piccole comunità a creare aggressività e violenza."

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