"Notturno Bus", di Davide Marengo

Il genere è quello "EinaudiStileLibero". Romanzi 'grottesco-noir' di successo tradotti in film: come NotturnoBus di Rigosi. Al solito, i personaggi spregevoli sono i più interessanti, affidati ad attori che la 'rivalutazione del genere' ha salvato dalle sabbie (im)mobili della fictionTv a cui l'autorialità malata del cinema italiano li aveva relegati.

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Il genere, a conti fatti, è quello "Einaudi Stile Libero". Romanzi 'neri' di successo, spesso con spruzzate grottesco-surreali, di autori diventati celebrità, tradotti in film: in primis ma anche al di là l'Ammanniti di Io non ho paura, e Carlo Lucarelli; poi, il Massimo Carlotto di Arrivederci amore, ciao reso al cinema dal genio di Michele Soavi, il De Cataldo del blockbuster Romanzo Criminale. E Giampiero Rigosi, autore del noir Einaudi Notturno Bus, e della sceneggiatura del film omonimo. L'immaginario è oramai quello teorizzato dai Manetti Bros. nella formidabile serie de L'Ispettore Coliandro tratta da Lucarelli e nell'insuperato episodio pilota della miniserie Crimini di Giancarlo De Cataldo (da un'antologia di racconti Einaudi), Il bambino e la Befana, di gran lunga la cosa più straordinariamente eccitante vista l'anno scorso in tv, al ritmo di un'idea di regia per inquadratura, con una partita di poker dalla forza e tensione visiva tali da far sobbalzare dalla poltrona. Ecco, Davide Marengo, dopo i videoclip per Carmen Consoli e il documentario sulla musica pugliese Craj-Domani, esordisce nel lungometraggio 'di fiction' con un film che da Il bambino e la Befana si porta appresso l'espediente dei debiti di poker nonché Ivan Franek, in mezzo ad una manciata di altri attori che, come spesso capita in questo tipo di operazioni, aspettavano proprio la 'rivalutazione del genere' per salvarsi dalle sabbie (im)mobili della fiction tv a cui l'autorialità malata del cinema italiano li aveva relegati: Ennio Fantastichini e Roberto Citran strepitosi, cammei di Antonio Catania e Iaia Forte, ma soprattutto la rivelazione di Francesco Pannofino, visto in qualche serie tv di second'ordine, ma noto al grande pubblico come voce storica di Denzel Washington e George Clooney. Al doppiatore viene affidato il ruolo di questo cattivo ultragrottesco che gli consente di tirare fuori un'interpretazione vulcanica, tutta ammiccante e sopra le righe, che resta di certo l'elemento maggiormente memorabile del film, insieme ad un inseguimento notturno tra due autobus di linea attraverso il traffico del lungotevere realizzato con una perizia tecnica notevole per una produzione nostrana. Come da copione, i personaggi spregevoli sono anche i più interessanti, mentre Valerio Mastandrea dà volto al solito sfigato tenero e belloccio che piace ai nostri autori di noir, e Giovanna Mezzogiorno è una dark lady postmoderna che si ritrova all'improvviso tra le mani un microchip che fa gola a diversi scagnozzi dei soliti servizi segreti deviati. Al proprio posto oramai anch'esso davvero perfettamente canonizzato, anche l'acida fotografia 'al neon', e le immancabili musiche jazzy 'd'atmosfera'.     


 


Regia: Davide Marengo


Interpreti: Valerio Mastandrea, Giovanna Mezzogiorno, Ennio Fantastichini, Francesco Pannofino, Roberto Citran, Ivan Franek


Distribuzione: 01 Distribution


Durata: 104'


Origine: Italia, 2007


 

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