Now You See Me 2: I maghi del crimine, di Jon M. Chu

Dopo il successo del primo episodio, la saga dei maghi del crimine è passata nelle esperte mani di Jon M. Chu per svelarsi totalmente come spettacolo, puro prodotto d’intrattenimento.

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I “cavalieri” della magia, gli eroi-prestigiatori che combattono contro capitalisti fraudolenti e squali dell’alta finanza, sono tornati per fare un nuovo colpo contro il malvagio tycoon di turno. Dopo il successo del primo episodio diretto dal francese Louis Leterrier, la saga dei maghi del crimine è passata nelle esperte mani di Jon M. Chu per svelarsi totalmente come spettacolo, puro prodotto d’intrattenimento. Nell’ammirevole volontà della Lionsgate e della Summit, in un panorama cosi stitico di opere “originali”, di creare del niente un franchise di successo (le motivazioni, probabilmente, sono dovute più alla necessità commerciale che ad una lungimirante politica produttiva) Chu si muove con grande lucidità, trasformando lo scontato plot di questo sequel in una scusa per spingere al massimo sugli aspetti più ludici e scenografici della pellicola. Il regista, reduce dal viaggio negli anni ottanta con Jem e le Holograms, si ritrova alle prese con la prestigiazione e sa bene che la rappresentazione cinematografica di essa con il non eccelso materiale di partenza, possono essere carte difficili da giocare.

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Lo script, infatti, non brilla per solidità e coerenza, dimostrandosi non altro che l’ennesima amalgama dei grandi spauracchi contemporanei che hanno attraversato molti dei blockbuster recenti (società segrete che governano i nostri gesti, chip e software in grado di spiare tutto, giovani miliardari geni della finanza dalle smodate ambizioni) e il cast è volutamente lasciato a briglia sciolta per riempire, con pesanti improvvisazioni verbali e lunghe gag personalizzate, i vuoti della storia (in questo la stanca prova di Lizzy Caplan ne è l’esempio più chiaro). In questa situazione Chu ha gioco facile per deviare con le sue scenografie e con il suo senso istintivo del “divertimento”, il film verso i comodi ma efficaci territori di un onesto e inoffensivo entertainment. L’insistenza con cui sono presentati i trucchi, le illusioni e i giochi di magia, l’equilibrio che si crea costantemente tra il divertimento di stupire e la voglia di svelare, sono le armi di distrazione che il regista-illusionista usa per non perdere il proprio pubblico per tutta la durata del film/show. Purtroppo per Chu il suo gioco, pur con ottimi punti di maestria visiva (e non è una novità per il regista), rimane inevitabilmente schiacciato da un prodotto che, pur attraverso il suo trattamento, non si toglie questa pedante verbosità, questa fastidiosa (perché posticcia) morale, mal rappresentata da eroi arroganti e irritanti. Per assurdo a uscirne in modo dignitoso, è solo il machiavellico villain interpretato da Daniel Radcliffe, lo spietato novello Steve Jobs, per cui alla fine non si può non fare il tifo.

Titolo originale: Now You See Me: The Second Act

Regia: Jon M. Chu

Interpreti: Daniel Radcliffe, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Morgan Freeman, Jesse Eisenberg, Michael Caine, Lizzy Caplan, Dave Franco

Distribuzione: Medusa Film

Durata: 115′

Origine: Usa 2016

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