OCCUPY WALL STREET – Tom Morello: This Machine kills Fascists


Il miniset acustico di TOM MORELLO a Zuccotti Park resta uno dei momenti da ricordare delle giornate degli indignados newyorkesi.  "World wide rebel songs", il nuovo album del suo progetto solista più rustico e "intimista", The Nightwatchman, può essere assunto a colonna sonora concettuale e programmatica dell'intera esperienza di Occupy Wall Street

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Tra le decine di artisti che hanno supportato la gente di Zuccotti Park con apparizioni e performance in strada, TOM MORELLO si guadagna sicuramente un'attenzione particolare. Da sempre schierato, sin dai tempi dei suoi ultramilitanti Rage against the machine (mentre il supergruppo Audioslave fondato con Chris Cornell fu la prima band americana nel 2005 a potersi esibire a Cuba dal 1959), il funambolico chitarrista e songwriter ha dato alle stampe quest'anno il nuovo album del suo progetto solista più rustico e "intimista", The Nightwatchman, per il quale sfodera un caldo tono da folksinger, atmosfere da ballate popolari, e testi di agguerrito furore populista. Basta ascoltare la title track di questo World Wide Rebel Songs, o il singolo di lancio Black Spartacus Heart Attack Machine ("this machine kills fascists", era scritto sulla chitarra di Woody Guthrie), o brani come It begins tonightStray bullets, o Save the hammer for the man (accanto a composizioni di più classico fatalismo country apocalittico come Dog of Tijuana e The fifth horseman), per farsi un'idea di come davvero l'album di Morello possa essere assunto a colonna sonora concettuale e programmatica dell'intera esperienza di Occupy Wall Street.
Per tutte queste ragioni il miniset acustico del musicista a Zuccotti Park resta uno dei momenti da ricordare delle giornate degli indignados newyorkesi (tra l'altro impreziosito da una cover del celebre inno di Guthrie, This land is your land).
Nel video di Rolling Stone la sentita esecuzione di The fabled city (dall'album precedente di The Nightwatchman), che è valsa a Morello il paradossale premio assegnatogli da Mtv (e accettato dal chitarrista con sardonico divertimento) di "Most Memorable Occupy Wall Street Performance" agli ultimi "O Music Awards".
 

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    Per tutte queste ragioni il miniset acustico del musicista a Zuccotti Park resta uno dei momenti da ricordare delle giornate degli indignados newyorkesi (tra l'altro impreziosito da una cover del celebre inno di Guthrie, This land is your land).
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