"Oggi la vita è dura, la gente è stanca e c'è bisogno di ridere." Incontro con Mel Brooks.

"The producers: una gaia commedia neonazista" contiene tutti gli ingredienti del film musicale più spassoso. Con questa nuova versione cinematografica l'impareggiabile Brooks rilancia come produttore uno dei grandi successi della sua lunga carriera artistica.

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Il film è tratto dallo show di Broadway, vincitore di ben 12 premi Tony, a sua volta tratto dal film "Per favore non toccate le vecchiette", vincitore di un Oscar: perché  ricreare questa storia per il grande schermo?

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M. B.: Nel 1968 il film Per favore non toccate le vecchiette ha avuto dei risultati perfetti. C'era bisogno però di un musical, lo scheletro era talmente buono che era necessario fare dell'altro. Tutte le performance e le registrazioni per le canzoni restano, sono disponibili. Volevo che di questo film così artistico qualcosa restasse in maniera definitiva. Oggi la vita è dura, la gente è stanca e c'è bisogno di ridere. Il mio film fa ridere ed amo sentire il pubblico che ride grazie anche alle mie opere. Da piccolino vedevo mia madre a volte sorridere e a volte piangere, ma senza saperne il motivo quando rideva sentivo che c'era qualcosa che mi piaceva. Così ho iniziato a fare battute per veder sorridere mia madre più spesso. Penso che da allora ho capito che potevo fare il comico.


 


Per il cast si è cercato di mantenere gli attori che avevano lavorato a Broadway:


 


M. B.: A teatro un musical rimane sempre tale, un musical al cinema invece diventa una commedia. Il ritmo è diverso e comunque sia Nathan Lane che Matthew Broderick si sono trovati a proprio agio davanti la macchina da presa, avendo già interpretato le stesse parti per un anno a Broadway. Per Uma Thurman invece, che non conosceva nemmeno la commedia, il lavoro è stato più duro e impegnativo, ma ha imparato tutto in dieci giorni.


 


La figura di Hitler è stata rivisitata più volte anche di recente ma in particolare in questo film viene resa ridicola:


 


M. B.: Non voglio che Hitler passi alla storia come un povero uomo dimenticato. E' stato un mostro come lo sono stati tutti i suoi colleghi. Ha provocato distruzione in tutto il mondo per sei anni. Tutti gli esseri come lui devono essere ricordati come vere figure mostruose. Non sono d'accordo con l'immagine compassionevole del vecchio dalla mano tremante del film La caduta di Oliver Hirschbiegel.

Perché gli americani sono così tanto ossessionati dal successo ed un musical oggi servirebbe per prendere in giro chi: sarebbe una satira con dei limiti?


 


M. B.: L'America è ossessionata dal business per questo gli insuccessi e i flop hanno una notevole importanza. Per me il mio successo è il mio primo film, il più emozionante, come quando hai il primo figlio e ti sembra un miracolo. Oggi un musical sarebbe adatto per prendere in giro la situazione dell'Iraq, senza riferimenti però alla guerra ed ai campi di battaglia, ma per esaltere la follia della Casa Bianca che non sa perché ha fatto la guerra lì. So che in Italia vengono imposti dei limiti nella satira. In America non è così, si fanno soldi alla grande prendendo in giro Bush.


 


Come vede oggi la nuova commedia e c'è qualche regista che considera suo erede?


 


M. B.: Spero veramente di essere stato terreno di cultura per tanti cineasti dediti alla commedia e di averli ispirati con la mia dedizione e determinazione. Io ho preso spunto per le mie commedie dai lavori dei fratelli Marx e dalle commedie dei primi ani '30, sia per lo stile che per l'arguzia, molto forti in esse. I nuovi cineasti propongono buone commedie ma secondo me manca quello spirito mordace e quell'intelligenza che rendono speciale il genere.


 


Di quale categoria di  produttori fa parte e comunque Mel Brooks è sempre al lavoro?


 


M. B.: C'è il produttore che guarda solo i soldi e non bada al film, purchè sia fonte di grossi guadagni, e il produttore che invece è interessato all'aspetto artistico del film. Io come produttore cerco sempre di fare qualcosa di diverso, di pazzo ma buono, sperando anche di farci dei soldi da investire per una nuova produzione. Al momento sto scrivendo la versione musicale per Broadway di Frankestein Junior. Dovrebbe andare sul grande palco nel 2007, ma non è prevista la versione musicale cinematografica. La versione originale è intoccabile.

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