#Cannes68 – Ogni film è una “distrazione”. Woody Allen presenta Irrational Man

“Il mio compito è distrarre le persone e distrarmi girando film”. Ecco Woody Allen presentare il suo Irrational Man

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Non ha bisogno di troppe presentazioni Woody Allen. Soprattutto per un Festival che ha spessissimo ospitato i suoi film in anteprima mondiale e che qualche anno fa gli ha conferito una Palma alla carriera. E qui torna Woody a presentare il suo Irrational Man, film con due divi del calibro di Joaquin Phoenix e Emma Stone che dice subito: “sapete, Woody ha una lunghissima storia come sceneggiatore, produttore e regista, non può essere altro che un grande onore aver lavorato con lui in ben due film”. Ennesimo film sul “Delitto e castigo” di un giovane uomo e allora ad Allen viene chiesto se lui in prima persona ha mai considerato di compiere un delitto. E Allen fa esplodere le risate della sala rispondendo “dipende di chi parli”. “Seriamente: nella vita di ognuno di noi ci sono turning point importanti, momenti in cui in cui realizzi che una scelta importante puo’ essere compiuta. E tutto questo è spesso irrazionale, le persone hanno bisogno di credere nella loro vita, che ci sia un senso, una religione, eccetera. Ma alla fine è scelta singola che conta. Non so se ho risposto alla domanda…”.

joaquin phoenix ed emma stone in irrational manCosa cambia nel fare film dopo tutti questi anni? Per Allen è sempre questione di istinto, “ci sono cose che cambiano nel tempo, tecniche e trucchetti di montaggio, ma alla fine è il proprio talento e istinto che conta. Io giro quanto più posso. Quando faccio un film non lo riguardo mai più, perché significherebbe guardare i miei errori senza poterli correggere, preferisco fare un altro film”. Riguardo a questo film “c’è qualcosa di ambiguo in quel finale, si può amare o idolatrare qualcuno, un insegnante o una persona vicina, ma la prospettiva di Emma alla fine del film è quella che qualcosa cambi nel suo futuro. Anche se è molto difficile farsi certe domande”. Emma dice “beh è interessante sentirlo parlare, voglio che vada avanti lui…”. Fare film è il tuo modo di porti le grandi domande della vita? “I filosofi, i preti, gli psichiatri, danno sempre risposte diverse, ma l’unica cosa che un artista può fare è essere onesto con le cose non belle della vita, viviamo in universo caotico, ma ognuno può creare la sua vita. Se tutto può finire in un istante, anche le opere di Michelangelo o Beethoven, allora la mia conclusione è che l’unica cosa che si può fare è distrarre le persone. Col baseball, con i film, guardando Fred Astaire ballare: ecco cosa faccio io, distraggo me stesso e le persone. Mi tengo occupato per non pensare troppo.”

Ma com’è Woody sul set, nel lavoro di tutti i giorni? Emma Stone dice “nel mio caso è stato tutto molto semplice, tutto accade senza pensare troppo…mi ricordo un giorno sul set di Magic in the Moonlight, Woody dire questo è solo un film. Non cercate tanti significati, lo sapete, è solo un film.

Ma a che punto è la serie Tv di Woody Allen? “Guardate…è stato un catastrofico errore per me accettare questa cosa, perché pur se interessante è un lavoraccio. Ci vuole un tempo doppio rispetto al cinema, e io di solito non riguardo niente. Spero di non deludere nessuno”.

 

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