Ok boomer!, di Gianfranco Pannone e Andrea Gropplero

Un quaderno di appunti, tra passato e presente, tra memorie personali e collettive e tra storia, cronaca e riflessioni. Fuori Concorso – Dei conflitti e delle idee

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Il senso che si ricava da questo quaderno di appunti, tra passato e presente, tra memorie personali e collettive e tra storia, cronaca e riflessioni, dentro le quali ricercare una possibile verità che sorregga i fallimenti e il frantumarsi delle illusioni, che sostenga la speranza da offrire ai figli, a quella generazione triste cresciuta tra il crollo di certezze dell’Occidente con lo sbriciolarsi delle Torri gemelle e la grande crisi economica, che invece la caduta del Muro di Berlino sembrava avere per sempre allontanato, è forse quello di un generale riprendiamoci la vita.
I due amici Gianfranco Pannone e Andrea Gropplero, cuoco comunista, mettono insieme un appassionato diario del loro rapporti, della condivisione di un passato fatto di persone, di figli e di donne, mogli e compagne, amici e passioni politiche, musicali e letterarie. Così questo dialogo tra generazioni e all’interno delle stesse generazioni che è Ok boomer! smette quasi di essere un film sul privato, di cui sembra conservare perfino gli odori, da quello della cucina di Andrea a quello casalingo di Gianfranco, per diventare una riflessione, un’altra, più generale di una intera generazione che si interroga molto sul passato e sulle eventuali responsabilità. Ma anche sul presente, sul ritirarsi dentro una sfera di protezione nella quale coltivare le proprie passioni staccandosi progressivamente da un mondo che non si riconosce più come proprio, così distante da quello preconizzato e da un futuro che si presenta livido e grigio, in una insanabile distopia che non si poteva immaginare. In quel futuro prossimo in cui vivranno i figli che non potranno ricordare, forse, neppure le proprie illusioni.
Pannone e Gropplero scrivono il film con la lingua e i caratteri propri di una memoria viva, con l’anima rivolta ad un passato prolifico di stimoli, ma dentro un presente che sembra lavorare per annullare quella vitalità e quel desiderio di intervento. È la piccola dimensione che cattura, il paese e non la metropoli, lo stagno e non il mare, la casa e non la pubblica piazza. Ok boomer! è un difficile, ma appassionato dialogo con i figli e con la propria vita attuale regolata dai flussi di memoria che ancora la dirigono verso quella incessante ricerca del giusto che c’è nella verità.

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La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
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Il voto dei lettori
3.2 (5 voti)
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