"Oltre il confine", di Rolando Colla

Questo film è una bella sorpresa, non senza difetti sia chiaro, è troppo onesto per esserne privo, ma riconcilia con il cinema che ama scandagliare, senza troppo scavare dentro il realismo, le contraddizioni dell'uomo e delle storie che lo ospitano

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------


Come ci suggerisce il titolo del film dell'italo-svizzero (più italiano che svizzero) Rolando Colla, bisogna scorgere Oltre il confine per trovare cose preziose come la sua opera seconda. Agnese (Anna Galiena) viene convocata nella casa di riposo per reduci di guerra di Torino dove il padre è ospite. Durante la notte appena passata l'anziano, in piena crisi, viene assistito da un profugo bosniaco. Questi viene trovato però privo dei documenti e il Comandante della casa di riposo lo arresta e avvisa Agnese. La stessa è grata al profugo ma allo stesso tempo non si sente di aiutarlo, i profughi sono gente strana, pensa. Ma le cose non andranno così lisce, lei è forse più sola dell'uomo e non riesce a non aiutarlo. Per lui partirà per la Bosnia (in pieno conflitto: siamo nel 1993) per andare a prelevare, rischiando la vita, la piccola figlia. Nel lungo viaggio avrà anche e soprattutto il tempo di tornare alla sua infanzia e agli anni della Seconda Guerra Mondiale che l'hanno coreografata.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Questo Oltre il confine è una bella sorpresa, non senza difetti sia chiaro, è troppo onesto per esserne privo, ma  riconcilia con il cinema che ama scandagliare, senza troppo scavare dentro il realismo a tutti i costi, le contraddizioni dell'uomo e delle storie che lo ospitano: la Storia con la S maiuscola e, filmicamente, quella narrativa che la veicola. Agnese è una donna che ha scansato il padre e ha rimosso la sua storia (quella del dopoguerra), è una donna che con la sua memoria non allaccia rapporti, e forse è proprio per questo rimosso individuale che le storie e le guerre tendono crudelmente a ripetersi. Ma il bosniaco Reuf irrompe e corrompe con la sofferenza del presente la coscienza di Agnese lasciandola a terra privata della dignità. A questo punto il regista, in maniera efficace, ci porta dentro il 1993 e dentro il conflitto in Bosnia. Diciamo dentro poiché quella di Colla non sembra una ricostruzione di un evento ma una finestra aperta sull'evento stesso. Il regista non nasconde, ci porta veramente oltre il confine e oltre la memoria, lavora sui volti e sulla possibilità degli stessi di rammentarla. Ce la mostra sul volto sofferente e orgoglioso di Reuf, su quelli speranzosi e impauriti delle figlie, su quello felice di scoprire il proprio passato di Agnese e su quello disfatto di Sarajevo: che non è, attenzione, quello falso e imbarazzante di Winterbottom (di cui Reuf è anche qui uno degli attori).


 


Regia: Rolando Colla
Sceneggiatura: Rolando Colla, Luca Rastello
Fotografia: Peter Indergand scs
Montaggio: Rainer M. Trinkler
Musica: Bernd Schurer
Scenografia: Andy Schramli
Costumi: Daniela Verdenelli
Interpreti: Anna Galiena (Agnese), Senad Basic (Reuf), Giuliano Persico (Carlo), Gialuca Gobbi (Nardelli), Ajla Frljuckic (Mima), Arnaldo Ninchi (Comandante), Sara Capretti (Giuliana), Bojana Sljivic (Ada)
Produzione: Micla Film, Roma e Peacock Film, Zurigo
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 104'
Origine: Italia-Svizzera, 2002

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array