Omicidio nel West End, di Tom George

Ambientato nella Londra anni ’50, il film ha come punti di forza le interpretazioni e la bellissima scenografia. A metà fra il giallo e la commedia, a volte si perde un po’. Imperfetto ma sincero.

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Lo stile e parte del cast richiamano il Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, la trama si rifà al lavoro di Agatha Christie e lo stile è il giallo classico, quello di una volta. Il mix è esplosivo, ma a volte inciampa. Omicidio nel West End funziona infatti a tratti, nonostante sia indubbiamente un prodotto di ottima fattura, con un gruppo di attori che lavora alla perfezione. Alcune scelte registiche (da non dimenticare che per Tom George si tratta di un esordio nel mondo del lungometraggio cinematografico) sono portate all’estremo, come quella dello split screen, decisamente presente in quantità esagerate. Interessanti invece, le ricostruzioni di alcuni personaggi realmente vissuti, come quello di Agatha Christie stessa, o quella dell’attore Richard Attenborough, inseriti nel contesto di una trama completamente inventata.

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Seppur il film sia quindi di finzione, in realtà la sua sceneggiatura si basa su un gioco di rimandi con il romanzo della scrittrice britannica Trappola per topi. La storia si articola infatti su un vero omicidio, anzi, su una coppia di omicidi, avvenuti in un teatro del West End londinese negli anni ’50. Il tutto sembrerebbe estremamente legato alla messa in scena dell’adattamento teatrale dell’opera della Christie. Inoltre in Omicidio nel West End entra in gioco anche il cinema stesso, in quanto, visto il successo dello spettacolo, alcuni produttori e registi cinematografici iniziano ad interessarsi al soggetto, per poterlo portare sul grande schermo. Durante il corso degli eventi, il confine tra realtà e fantasia letteraria si fonde e si viene a creare un divertente gioco di rimandi fra l’opera teatrale e la trama fittizia cinematografica, in un lavoro che mescola letteratura, teatro e cinema in maniera perfettamente bilanciata.

Il film si apre con l’omicidio di uno strampalato regista americano, Leo Köpernick (un ottimo Adrien Brody), il cui voice over introduce lo spettatore dentro il complicato mondo del film e, quasi come Robert De Niro nel Casinò di Scorsese, muore subito dopo. A svolgere le indagini, una coppia sui generis: da un lato un personaggio un po’ stereotipato, l’ispettore Stoppard di Sam Rockwell, stropicciato, amante dell’alcol e con una storia drammatica alle spalle, dall’altro una giovane e logorroica giovane alle prime armi nella polizia, interpretata da Saoirse Ronan. Ed è proprio l’agente Stalker a rappresentare forse il vero punto di forza del film, con le sue goffe gag e la sua inesperienza cattura lo spettatore e lo trascina dentro la storia, letta di fatto attraverso i suoi occhi. Ben scritto e ben interpretato, il ruolo è semplicemente cucito addosso alla sua interprete e dona ad Omicidio nel West End la giusta energia.

In generale il film si presenta come una commedia a tinte gialle, affezionato alla tradizione del genere (la passione per la tassidermia di uno dei personaggi potrebbe forse essere un omaggio a Psyco?) ma anche molto rivolto alla comicità. In questo senso il film di Tom George funziona in questo genere a metà, un po’ come aveva timidamente fatto Cena con delitto – Knives Out. Qui la trama si perde forse più facilmente dentro se stessa e la risoluzione finale nasconde una riflessione fondamentale e importantissima per l’arte e la scrittura in generale. Purtroppo però resta poco approfondita a causa della fretta con la quale si chiude il film, il quale punta tutto sul colpo di scena finale dopo una serie di scene volutamente lente e macchinose. Ottimo come intrattenimento, perfetto come commedia, fedele al genere. Tom George avrebbe potuto fare di meglio, ma senza dubbio l’impegno c’è, e si vede. 

 

Titolo originale: See How They Run
Regia: Tom George
Interpreti: Sam Rockwell, Saoirse Ronan, Adrien Brody, Ruth Wilson, Reece Shearsmith, Harris Dickinson, Charlie Cooper, Shirley Henderson, Lucian Msamati, Pippa Bennett-Warner, Pearl Chanda
Distribuzione:  Walt Disney Studios Motion Pictures
Durata: 98′
Origine: USA, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
2.85 (20 voti)
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