"One Day", di Lone Scherfig


Lone Scherifig conferma la sua perdilezione per la narrativa britannica contemporanea ma la sua trasposizione del testo di Nicholls è solo un bignami di scene e personaggi così frammentari da privare il racconto di qualunque empatia, e il cui gap emotivo è parzialmente colmato dalle prove di Anne Hathaway e Jim Sturgess, che tentano di far trasparire gioie e turbamenti dell’impacciata Emma Morley e dello sfrontato Dexter Mayhew senza alcun aiuto da parte di uno script asettico e di una messa in scena decorativa.

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È quasi da ammirare Lone Scherfig: se non altro per la perseveranza e la programmaticità con cui sembra voler demolire i  nomi di punta della narrativa britannica. Dopo il Nick Hornby di An Education, autore di una sceneggiatura tratta da un racconto di Lynn Barber, è ora il turno di David Nicholls, il cui One Day è diventato nel 2009 un bestseller in tutta Europa.

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Ma in questo caso il romanzo di partenza si rivela un “falso amico”, proprio come quei vocaboli che, per quanto assonanti, ricoprono significati diversi da una lingua all’altra: e pur sembrando incline alla traduzione cinematografica, si rivela poi molto ostico da portare sul grande schermo, un po’ per la compressione temporale richiesta – il libro abbraccia un arco temporale di venti anni in quasi 500 pagine – un po’ perché se la suddivisione dei punti di vista tra i due protagonisti e le ellissi narrative risultano efficaci ed originali sulla pagina scritta così non è per  l’apparato cinematografico, che non dà mai l’impressione di riuscire a "sentire" i personaggi o cogliere il senso più profondo del racconto, racchiuso in tutto ciò che la sceneggiatura ha espunto.

 

Quello che rimane è uno scheletro del romanzo, un bignami di scene e personaggi incollati qua e là con una frammentazione tale da privare il racconto di qualunque empatia e il cui gap emotivo è parzialmente colmato solo dalle prove di Anne Hathaway e Jim Sturgess, che tentano di far trasparire gioie e turbamenti dell’impacciato brutto anatroccolo Emma Morley e dello sfrontato Dexter Mayhew, destinati a invertire la polarità delle rispettive esistenze, senza alcun aiuto dallo script asettico dello stesso Nicholls e dalla messa in scena decorativa della regista danese.
La Scherfig, come già in An Education, dedica infatti tutte le sue attenzioni alla scelta delle location (muovendosi anche qui tra Inghilterra e Francia) e alla correttezza filologica degli abiti e dei tagli di capelli, aderendo minuziosamente – ma inutilmente – al testo, senza però catturarne l’essenza, né in quanto romanzo di formazione a due, né come ritratto generazionale né tanto meno sul piano della commedia o del dramma sentimentale.
Ed è probabilmente questa la mancanza più grave del film: in un anno che ha visto protagoniste le schermaglie amorose ed amicali di No Strings Attached e Friends With Benefits o il più drammatico Love and Other Drugs (sempre con la bravissima Hatahaway…), One Day si rivela la pellicola più esile del filone, la meno ispirata nonostante il potente materiale di partenza e quello umano, di due interpreti chiamati però a un compito davvero troppo imponente. Le responsabilità, è chiaro, non sono tutte della regista: Nicholls riassume, non traduce per lo schermo, e la stessa struttura per macrosequenze, che scandisce i momenti topici della storia di Emma e Dexter, impallidisce nel confronto con lavori analoghi quali l'empatico Un amore di Tavarelli o il più cerebrale Cinque per due di Ozon.
Il film scivola via, senza lasciare traccia di sé, e se i due protagonisti restano sostanzialmente degli estranei – chi sono, cosa vogliono, perché si amano? – i comprimari svaniscono nel nulla, con un sottoutilizzo di interpreti rodate come Patricia Clarkson e Romola Garai. Ma data l’accondiscendenza con cui le opere della Scherfig vengono accolte resta soltanto da sperare che non le venga in mente di trasporre i romanzi di Jonathan Coe, altrettanto falsamente cinematografici.

Titolo originale: id.
Regia: Lone Scherfig
Interpreti: Anne Hathaway, Jim Sturgess, Patricia Clarkson, Romola Garai, Jamie Sives
Origine: USA, 2011
Distribuzione: Bim
Durata: 107'



 

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    Un commento

    • sono esattamente d'accordo. grazie per aver messo in luce il carattere esile del film. molto sinteticamente penso che il film sia riuscito a rendere Emma e Dexter profondi come una pozzanghera, nonostante né i personaggi del romanzo né i due bravi attori se lo meritassero.