Ozi – La voce della foresta, di Tim Harper

Un classico viaggio di formazione dal tratto convenzionale che adotta un approccio progressista introducendo elementi moderni come i social media. Prodotto da Leonardo DiCaprio.

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-Ho rovinato la vita che volevate.
-No Ozi, tu hai mostrato la verità da cui ci nascondevamo.

Prodotto da Leonardo DiCaprio, noto per il suo impegno ecologista, e pensato per il pubblico dei più piccoli, arriva oggi nelle sale italiane il film d’animazione green Ozi – La voce della foresta diretto da Tim Harper, presentato alla 54° edizione del Giffoni Film Festival nella sezione Premiere fuori concorso.

L’arco narrativo disegnato dallo sceneggiatore Ricky Roxburgh è piuttosto semplice e mostra le disavventure dei protagonisti della storia, ovvero gli animali della foresta, che vedono il loro habitat scomparire. La protagonista è Ozi, una piccola orangotango che vive felice con i genitori fino a quando l’intervento dell’uomo distrugge la sua casa. Salvata da Kirani e Robert, due volontari che gestiscono un’oasi per orangotanghi orfani, Ozi impara a comunicare con la lingua dei segni, pubblicando online dei video della sua vita nell’oasi. Ozi diventa presto un’influencer e quando scopre che i genitori potrebbero essere ancora vivi la piccola orango parte alla loro ricerca, ma la deforestazione ha distrutto tutto il paesaggio che lei conosceva. Ozi decide così che la sua nuova missione, oltre a quella di trovare i genitori, è far sapere al mondo cosa sta succedendo nella foresta pluviale.

Il film di Harper trasforma un classico viaggio di formazione e crescita personale nella metafora di una lotta comune per il benessere del pianeta e per un futuro più rispettoso della natura. Lo fa scegliendo uno stile piuttosto convenzionale, in linea con film d’animazione del passato dalle tematiche simili, come Lorax – Il guardiano della foresta (2012) dove Ted, il giovane protagonista, è nato e cresciuto a Thneedville, una cittadina completamente artificiale con gli alberi che funzionano a batterie e il terreno di plastica.

In Ozi – La voce della foresta Harper riesce tuttavia ad aggiungere un elemento di riflessione più profonda seminando nella trama una serie di sotto-tracce che ci fanno capire come il mondo (e l’uomo) siano più complessi e crudeli di quanto appaiano nella realtà. Il racconto è uno scontro continuo tra uomo e natura, un pamphlet di denunce sociali che mostra l’odioso trucchetto di far passare per ecologiste iniziative che non lo sono affatto. Nella parte centrale del film la narrazione diventa infatti ancora più aspra, quando Ozi arriva nel villaggio di Sama Sama, una foresta pluviale artificiale, dove casse acustiche riproducono i suoni della natura per ricordare agli animali il mondo perduto là fuori, mentre droni mascherati da uccelli volano in cielo e la pioggia viene simulata da idranti. Qui la vita si ripete in un loop temporale, con gli animali che vengono spronati ogni mattina dallo stesso jingle, proprio come accadeva a Bill Murray in Ricomincio da capo (1993), quando veniva svegliato alle 6 in punto del 2 febbraio. Come nella commedia di Harold Ramis, anche nel villaggio di Sama Sama gli eventi si ripetono identici ogni giorno. Tuttavia, mentre Murray impara rapidamente a sfruttare la situazione bizzarra per vivere giornate fuori dall’ordinario, gli animali intrappolati nella foresta artificiale si abituano presto al ciclo incessante degli eventi, come se fossero rinchiusi in un gigantesco resort senza via d’uscita.

La speranza risiede nei giovani, e Ozi – La voce della foresta adotta un approccio progressista, introducendo elementi moderni come il tablet, che fin dall’inizio viene affidato alla piccola orangotango accostata alla figura dell’influencer, e la live sui social che diventa lo strumento chiave per rivelare a tutti le brutture del mondo. Così, nel mezzo di questa battaglia tra natura e uomo, la piccola Ozi non solo impara a superare le proprie paure, ma incoraggia gli altri a usare la propria voce per fare la differenza, anche attraverso i social media, che svolgono un ruolo fondamentale nella vita quotidiana dei più giovani.

 

Titolo originale: Ozi: Voice of the Forest 
Regia: Tim Harper
Voci: Amandla Stenberg, Marissa Anita, Djimon Hounsou, Laura Dern, Hugh Bonneville, Urzila Carlson, Wilson Benedito, Dean-Charles Chapman, RuPaul
Distribuzione: Notorious Pictures
Durata: 87′
Origine: UK, Francia, USA, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
2.5 (4 voti)
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