Pablo e Pedro fratelli a Los Angeles in Ciao Brother
I due comici romani di Zelig approdano al cinema. Uno è il figlio di un ricco imprenditore italoamericano, l’altro un truffatore. In sala dal 9 giugno distribuito da Microcinema
Uno è un truffatore, in fuga in California. L’altro è il figlio di un ricco imprenditore italoamericano. I due comici romani di Zelig approdano per la prima volta al cinema con Ciao Brother, in sala dal 9 giugno distribuito da Microcinema e oggi al Cinema Adriano di Roma hanno presentato il film assieme al regista Nicola Barnaba e al resto del cast.
“E’ stata una sfida – precisa il regista Nicola Barnaba – e quando li ho incontrati si è creato subito un bel feeling. Con loro farei altri cento film subito”.
Pablo (Fabrizio Nardi) e Pedro (Nico Di Rienzo) sono in gran forma. Soprattutto il primo continua a fare battute anche sulle altre protagoniste Mietta (“Quando ti cantavi Du du du da da da io avevo 15 anni”) e Benedicta Boccoli (“Lavoravi con Macario”). Giocano poi anche sugli scambi di identità. Pedro dice: “Neanche noi sappiamo chi è Pablo e chi è Pedro. Anzi sì. Quello bello è Pedro, quello spelacchiato e con a barba è Pablo”. Pablo invece parla di questa esperienza: “Per me è stata un’avventura divertente. Se poi il film non piace, non me ne può fregare di meno. Comunque ci sarà una trilogia e faremo fuoco e fiamme con Minerva”.
Il produttore Gianluca Curti rivela: “Questo era un progetto di un po’ di anni fa che era andato in crisi creativa. Poi un po’ di anni fa ho visto uno spettacolo a teatro e dopo aver visto Pablo e Pedro ho pensato che erano perfetti. Per fare questo film non abbiamo avuto nessun network dietro”. Poi si mette a scherzare: “Lo abbiamo girato in 8 settimane con alberghi a 7 stelle. In realtà la lavorazione è durata 5 settimane”.
Pablo aggiunge: “Ciao Brother è stato scritto da Giulio Base. Nel copione c’erano degli spunti comici. Poi abbiamo anche improvvisato. Abbiamo pensato soprattutto a far ridere al cinema visto che in molte commedie di oggi si sorride soltanto”. Non ha dubbi infine sulla scena più divertente: “Quelli in cui eravamo vestiti da barboni”.