Abituarsi al cambiamento si dice sia più facile che tornare alle vecchie abitudini. E come sempre, il cambiamento arriva all’improvviso, senza preavviso, ribaltando tutto.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Davide Del Degan, al suo esordio alla regia, racconta con Paradise – Una nuova vita la storia di due uomini e dei loro stravolgimenti.

Una storia fatta di malintesi e cambi radicali, che accompagna lo spettatore, assieme ai protagonisti, in luoghi lontani, isolati e sommersi dalla neve. Ricordano quelli di Fargo. Pure l’ambientazione infatti è protagonista, come gli spifferi di vento che rompono il silenzio, i maglioni di lana pesantissimi e il tepore del legno rustico di un albergo montano.

Il film segue lo stile della black comedy mischiandolo alla commedia all’italiana, alternando momenti di tensione a quelli comici, cinici e costruendo una narrazione sospesa tra favola e realtà.

“Paradise” è il nome di un residence sperduto tra le vette innevate del Friuli Venezia Giulia. Attorno è quasi totalmente disabitato. Ci sono: una vecchia signora, un parroco insegnante di Schuhplattler tirolese, i suoi apprendisti, una giovane donna single e suo figlio piccolo.

Alcuni di loro sono lì da sempre, altri invece sono solo di passaggio, come Calogero.

Fino a qualche tempo fa, Calogero conduceva una vita tranquilla e ordinaria nella sua terra natale, la Sicilia. Passava il tempo con la moglie in dolce attesa e si guadagnava da vivere vendendo granite nelle giornate di sole, finché la sua nuova casa è divenuta il residence Paradise. Ci vive da quando, dopo aver assistito ad un delitto mafioso, viene spedito il più lontano possibile dalla famiglia e dalla Sicilia, sotto il programma protezione testimoni.

Calogero è impacciato, docile e ingenuo, tutt’altro che eroico, eppure compie una scelta fuori dall’ordinario: sceglie di testimoniare contro l’omicida a costo di stravolgere completamente la propria vita. Così si ritrova totalmente solo – circondato da vette rocciose, bufere e distese di neve – calato in una realtà opposta a quella a cui era sempre stato abituato, dove pure le abitudini dei nuovi compaesani gli sembrano aliene.

Presto la situazione si ribalta ancora. A causa di un errore burocratico, ma forse anche per scherzo del destino, il killer viene spedito nello stesso Residence in cui si trova Calogero. E’ un pentito, anche lui sta collaborando con la giustizia, ma soprattutto, al contrario di Calogero, è lì per cogliere l’opportunità di cambiare vita una volta per tutte. Qui l’umorismo diventa ancora più grottesco ad evidenziare la tragicità e al contempo la paradossale comicità delle vite dei personaggi.

Giovanni Calcagno è l’ospite indesiderato, una figura imponente, virile ed enigmatica, Calogero invece lo interpreta Vincenzo Nemolato: insieme formano una coppia agli antipodi, che è la vera forza del film.

L’ incontro dei due protagonisti è surreale, ambiguo. Calogero non sa che il killer è lì come pentito ed è convinto che lo voglia uccidere. E’ solo l’inizio di una serie di buffi equivoci, ma anche di un percorso di crescita e condivisione, durante il quale ci si accorge che a volte il cambiamento è necessario.

Regia: Davide Del Degan
Interpreti: Vincenzo Nemolato, Giovanni Calcagno, Katarina Cas, Branko Zavrsan, Selene Caramazza, Andrea Pennacchi, Claudio Castrogiovanni, Domenico Centamore, Lorenzo Acquaviva
Distribuzione: Fandango
Durata: 85′
Origine: Italia, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi

3

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori

2.25 (4 voti)

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