“ParaNorman”, di Sam Fell e Chris Butler

paranorman
Il magnifico ParaNorman torna a raccontare una storia vecchia quanto il mondo, quella storia di formazione, con tutte le sue terribili prove, che continua a marcare ogni esistenza. Solo che questa volta non si tratta della formazione di un ragazzo – Norman, come prima di lui suo zio e prima ancora la sfortunata Aggie, è capace di uno sguardo assai più profondo di quanti lo circondano – ma di quella di tutta una città, morti (viventi) compresi

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paranormanSottovalutare le maledizioni non è affatto una buona idea, ne sa qualcosa la cittadina di Fog, costretta a lavare con il sangue le colpe dei suoi sei padri fondatori. Tanto più poi se siamo proprio noi gli artefici della nostra maledizione. Ma Norman, il “diverso” in stop motion che preferisce intrattenersi con i fantasmi e rifugiarsi nella sua passione per l’horror piuttosto che perdersi tra gli orrori che l’aspettano fuori dalla porta della sua stanza, tutto questo l’ha già capito molto prima degli altri, prima dei suoi genitori e dell’insopportabile sorella, prima del bulletto di turno, che gli rende impossibile la vita a scuola, e prima anche di tutti gli abitanti di Blithe Hollow, dalle sembianze di certo non più rassicuranti di quelle di uno zombie, basta guardare Mrs. Henscher, la mostruosa insegnante di Norman, per rendersene conto. Sì, perché il magnifico film di Sam Fell e Chris Butler, prodotto da quella stessa Laika che aveva dato a Henry Selick la possibilità di ribaltare i nostri sogni come un guanto mostrandone tutte le ombre più oscure, torna a raccontare una storia vecchia quanto il mondo, quella storia di formazione, con tutte le sue terribili prove, che continua a marcare ogni esistenza. Solo che questa volta non si tratta della formazione di un ragazzo – Norman, come suo zio prima di lui e prima ancora la perseguitata Aggie, è capace di uno sguardo assai più profondo e maturo di quanti lo circondano – ma di quella di tutta una città, morti (viventi) compresi. E allora viene in mente quella folgorante riflessione romeriana sul presente che è Survival of the Dead e, guardando ParaNorman, mentre gli abitanti di Blithe Hollow assediano il municipio della cittadina decisi a linciare i loro morti, non si può fare a meno di chiedersi chi siano i veri zombie, i sette morti ritornati in vita che pagano per una colpa che si trascinano dietro da trecento anni o i vivi che continuano a cannibalizzare le loro esistenze?
Per entrare in questo inquieto intersecarsi di mondi ugualmente mostruosi e dove i vivi e i morti continuano a scambiarsi i ruoli, Sam Fell e Chris Butler ripartono da dove si era interrotto Monster House, tentando la difficile strada, questa volta in tre dimensioni, dell’innesto del genere horror nell’animazione pensata per un pubblico di giovanissimi. ParaNorman rivisita attraverso gli occhi di un piccolo antieroe ruvido e scostante un immaginario orrorifico tutto cinematografico, quasi che per sopravvivere alla morte il Cinema dovesse fare come il dottor Frankenstein e creare la vita attraverso materiali e resti della memoria raccolti nei propri “ossari”. E in fondo anche di questo si tratta la stop motion, della pazza e meravigliosa idea di infondere un’anima a creature inanimate.

Titolo originale: id.
Regia: Sam Fell e Chris Butler
Interpreti (voci originali): Kodi Smith-McPhee, Tucker Albrizzi, Anna Kendrick, Casey Affleck, Christopher Mintz-Plasse, Leslie Mann, Elaine Stritch, Jodell Ferland, John Goodman
Distribuzione: Universal Pictures
Durata:
92’

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