"Passengers – Mistero ad alta quota" di Rodrigo Garcia

passengersA tratti il film di Garcia sembra riuscire a toccare le giuste corde di un melodramma-thriller luttuoso, grigio, ma anche ottimistico e sentimentale. Queste potenzialità vengono, però, rese vane dalla ripetitività di certe soluzioni drammaturgiche, che non sorprendono quasi mai lo spettatore, indirizzandolo anzi verso un epilogo emozionante ma prevedibile, che pur giocando bene la carta del duo Hathaway-Wilson, è forse fin troppo esplicativo e atteso, profondamente debitore dell'approccio umanistico dei maestri Shyamalan e Silberling

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passengersAncora un thriller che, in realtà, parla di emozioni e sentimenti perduti. Il tempo che sfugge oltre la vita, dentro il recupero di un contatto con l’altro che si fa disperato bisogno d’amore, per l’ultima volta. Ambizioni che dovrebbero oltrepassare gli schematismi della struttura narrativa, per la verità ancora troppo presente e pesante all’interno di una pellicola intensa, e allo stesso tempo non completamente convincente, come questo Passengers – Mistero ad alta quota. Rodrigo Garcia (autore di piccoli miracoli seriali quali In Treatment e Six Degrees) si cimenta in un soggetto per la verità non originalissimo dove la psicoanalisi è, ancora una volta, il pretesto per indagare un mistero che coinvolge i superstiti di un tragico incidente aereo. Claire, psicologa al suo primo incarico, è colei che ha il compito di interrogare i sopravvissuti per aiutarli a superare il trauma. Non tutti sembrano concordi nella versione dell’incidente, alcuni spariscono misteriosamente (forse per mano della compagnia), e tra questi Eric, da cui Claire finisce con l’essere istintivamente attratta, sembra preda dello stesso delirio postraumatico di Jeff Bridges in Fearless, uno dei capolavori più incompresi di Peter Weir, con cui il film di Garcia ha alcuni debiti.

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A tratti Passengers sembra riuscire a toccare le giuste corde di un melodramma luttuoso, grigio, ma anche ottimistico e sentimentale. Queste potenzialità vengono, però, rese vane dalla ripetitività di certe soluzioni drammaturgiche, che non sorprendono quasi mai lo spettatore, indirizzandolo anzi verso un epilogo emozionante ma prevedibile, che pur giocando bene la carta del duo Hathaway-Wilson, è forse fin troppo esplicativo e atteso. Così, nonostante la forza interpretativa della sempre più matura Anne Hathaway e l’intensa virata paranormale dell’ultimo quarto d’ora, da puro “sesto senso”, il film di Garcia davvero sembra arrivare sugli schermi “fuori tempo massimo”, rielaborando con troppa stanchezza ll coraggioso approccio umanistico che i maestri Shyamalan e Silberling hanno imposto al genere, rivoluzionandolo dall’interno. Altro cinema. Altri capolavori.

 

Titolo originale: Passengers

Regia: Rodrigo Garcia

Interpreti: Anne Hathaway, Patrick Wilson, Andre Braugher, Dianne West, David Morse
Distribuzione: Moviemax
Durata: 96'

Origine: USA, 2008

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