Paul Mescal, la star del 2024
La veloce ascesa di Paul Mescal, attore in grado di interpretare ruoli più intimi e riflessivi e insieme a performance più fisiche, ha segnato l’anno che sta finendo, da Estranei a Il Gladiatore II
Un ragazzino irlandese un giorno, giocando a calcio gaelico da professionista, si spacca la mascella e decide di chiudere. Vuole quindi provare a studiare recitazione, trovandosi decisamente a suo agio. Comincia a recitare a teatro lì in Irlanda, interpreta ruoli di Shakespeare, Joyce e Fitzgerald. Si presta alla tv nel 2020, con Normal People, raggiungendo una grande fama dal giorno alla notte. Paul Mescal, classe ’96, ai tempi aveva solo 24 anni. Da lì, il grande salto nel cinema, che lo ha portato a interpretare personaggi spesso chiusi, soli, introversi e addolorati.
E quindi tra i vari film, Aftersun di Charlotte Wells, dove a soli 26 anni Mescal si ritrova ad interpretare un padre depresso, che nonostante i suoi dolori decide di portare in vacanza sua figlia. La storia poi si concentra molti anni dopo, la figlia è cresciuta e lui non c’è più. Segue Estranei di Andrew Haigh l’anno dopo, dove si trova nei panni di un omosessuale ancora più triste e solo, alle prese con una relazione con il protagonista Andrew Scott. Anche qui in realtà si tratta di un ruolo dove lascia spazio ad un’ampia gamma di emozioni, ma che ricadono tutte in una spirale malinconica.
E poi, di colpo, Il Gladiatore II. Lucius, il bambino che nel primo film di Ridley Scott incrocia il gladiatore Maximus attraverso le sbarre, ora cresciuto. Lo interpreta un attore che fino a pochi giorni prima si impegnava in film indipendenti, con personaggi di mille sfaccettature, che come dice lui “Persone che vogliono essere qualcosa ma non hanno gli strumenti per suonare quel tipo di musica”. Il Gladiatore II sta a Paul Mescal un po’ come Dune sta a Timothee Chalamet. Due attori così lontani e così vicini. Mentre Chalamet è un’icona di eleganza e delicatezza però, Mescal è decisamente più ruvido. Lascia uscire fuori tutta la sua mascolinità e allo stesso tempo riesce ad essere estremamente emotivo, ridendo e piangendo pienamente. Lo stereotipo del maschio solo all’apparenza. Sembra quindi che con Il Gladiatore II sia nata, o meglio affermata, una nuova icona nel panorama cinematografico e non solo.
Un ragazzo arrivato un po’ dal nulla e che in pochi anni si è ritrovato a vincere premi come il BAFTA per miglior attore televisivo nel 2021, o candidato all’Oscar nel 2023 per Aftersun. Che nel videoclip di Scarlet dei Rolling Stones dà pieno sfogo al suo talento, restando tutto il tempo a schermo. Nonostante la sua bravura nel recitare, la sua bellezza e il suo stile, dà l’impressione di essere vicino all’uomo comune. Più vero e concreto rispetto all’inarrivabile Chalamet. Tanto della sorpresa nel vederlo protagonista nella nuova opera di Scott, infatti, sta proprio in questo concetto. Un passaggio velocissimo da ragazzo dolce e carismatico, a volte anche timido, ad un ruolo più duro, epico e sanguinario.
Notizia di pochi giorni è che Paul Mescal lavorerà ancora con Ridley Scott, del quale dice “Non esiste un regista migliore di lui per concentrarsi sul senso di intrattenimento del pubblico”, per un film dal titolo The Dog Stars. Non resta che continuare ad osservare questo ragazzo irlandese, vedendo che pieghe prenderà la sua carriera, se tornerà ai ruoli con cui lo abbiamo conosciuto o se vorrà ancora sorprenderci.