Peggy Guggenheim – Art Addict, di Lisa Immordino Vreeland

Personaggio che ha segnato un’intera epoca, punto di riferimento dell’arte moderna che intreccia la sua esistenza con quella dei più grandi artisti ed intellettuali. In sala da oggi

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Dopo aver raccontato nel suo esordio alla regia Diana Vreeland, l’imperatrice della moda, Lisa Immordino Vreeland (sta già lavorando sul costumista premio Oscar e fotografo Cecil Beaton) dedica il suo nuovo film, presentato in anteprima ai festival di Telluride e Tribeca, a un’altra grande protagonista del Novecento: Peggy Guggenheim (1898-1979). Grazie a un accesso senza precedenti ai materiali d’archivio, e in particolare alle registrazioni di una lunga intervista rilasciata poco prima della morte alla collezionista Jaqueline B. Weld e finora considerata perduta, il documentario offre, anche attraverso la vera voce di Peggy Guggenheim, il ritratto di una figura sempre in anticipo sui tempi, anticonformista e “scandalosa”. Sullo sfondo dei più importanti, e spesso drammatici, avvenimenti del XX secolo (dal naufragio del Titanic, in cui perse la vita il padre, alla Seconda guerra mondiale), Peggy Guggenheim ha segnato un’intera epoca, diventando un punto di riferimento dell’arte moderna e intrecciando la sua esistenza con quella di artisti e intellettuali come Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Alexander Calder, Marcel Duchamp.

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thumbnail_23487Sarà per la prima volta sul grande schermo delle sale The Space Cinema, in programma lunedì 14 marzo 2016. È l’evento che precede l’attesa mostra “Da Kandinsky a Pollock, la grande arte dei Guggenheim”, che il 19 marzo apre a Palazzo Strozzi di Firenze. Nipote di Solomon R. Guggenheim, fondatore dell’iconico museo newyorkese (che Peggy considerava un garage per la sua particolare forma architettonica) si trasferì giovanissima prima a Parigi, dove divenne frequentatrice di tutti i pittori e gli scrittori d’avanguardia (portandoseli quasi tutti a letto), e poi a Londra dove aprì la sua prima galleria, dedicandosi principalmente all’arte astratta e al surrealismo. Il suo altro grande amore fu Venezia, dove stabilì la sua casa museo (Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande), ancora oggi fra le più prestigiose istituzioni d’arte astratta. Peggy Guggenheim è raccontata da immagini di repertorio, interviste a critici, conoscenti, galleristi, parenti, artisti di oggi e spezzoni di film in cui ha partecipato o per cui ha semplicemente dato il suo apporto, vedi Maya Deren, Man Ray. Anche Ed Harris ha raccontato la figura di Peggy nel suo meraviglioso Pollock, la più grande scoperta del secolo, secondo la stessa Peggy. E poi Mark Rothko, Mondrian, Kandisnky, i dadaisti…

images_washingtonpost_comDocumentario classico, diviso in capitoli che scandiscono le varie vasi della vita della protagonista, anche quelle private e di madre, assai turbolente. Si parte da New York, da un’infanzia difficile per la precoce morte del padre e per una madre distratta. Il risveglio avverrà a Parigi in cui nascono le più intense collaborazioni artistiche. Lo scrittore John Holms è stato l’uomo più importante della sua vita, Marcel Duschamp il suo maestro e Gertrude Stein il punto di riferimento femminile. Dopo Parigi, Londra ed è qui che comincia l’avventura di gallerista, collezionista, tra le più influenti di tutti i tempi. Il ritorno a New York è costellato dalla creazione dell’Art of this Century, galleria innovativa, che cambiò il senso della ricezione e percezione delle opere esposte, grazie al prezioso contributo dell’architetto Frederick Kiesler. Tra le varie invenzioni sull’utilizzo dello spazio espositivo, l’architetto ebbe l’intuizione di poggiare i quadri su due paletti, staccandoli dai canonici muri delle sale. In questo modo i quadri potevano essere toccati e voltati grazie ad una struttura semovente che permetteva un approccio più fisico e diretto con l’arte. Peggy Guggenheim e la sua voce registrata accompagnano tutta l’opera che sicuramente è ricca di spunti interessanti (come quel tic con la lingua che contraddistingueva il carattere schivo e impacciato, sempre fortemente affascinante), ma la sua struttura didascalica certo non regala picchi particolarmente emozionanti. La sensazione è certo di un documentario di tipo divulgativo su un personaggio capace di far conoscere e di scoprire molti artisti imprescindibili del suo tempo, che rischiavano comunque di finire nel dimenticatoio.

 

Titolo originale: id.
Regia: Lisa Immordino Vreeland
Interpreti: Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Alexander Calder, Marcel Duchamp
Distribuzione: Wanted
Durata: 92′
Origine: USA 2015

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