Per niente al mondo, di Ciro D’Emilio
La storia di una caduta vertiginosa verso il baratro in una città di periferia. Cast quasi perfetto, ma imprecisioni nella trama.
“Laura guarda il mare come lo sanno guardare solo certi figli del nord-est” cantano i Zen Circus, ma il mare dal nord-est di Per niente al mondo è lontano, anzi lontanissimo, e i figli del nord-est finiscono per sognarlo, per idealizzarlo. Perché no, magari il mare della Croazia, vagheggiato come un lontano sogno che rischia di non arrivare mai. La vita di Bernando è di fatto un continuo inseguire un qualcosa di distante, irraggiungibile, sia nel momento in cui le cose vanno bene, che in quello in cui vanno male. A causa di un errore giudiziario infatti, la vita perfetta che aveva progettato finirà per andare in frantumi. La provincia italiana non perdona e la credibilità di uno chef rispettato come lui può sgretolarsi in un battito di ciglia. Dopo un anno di carcere, è facile cercare vendetta e come si sa, il vortice della violenza trascina via con sé tutti i detriti di una storia che non può finire bene.
L’opera seconda di Ciro D’Emilio, dopo Un giorno all’improvviso, alterna, dal punto di vista registico, momenti di grande cinema a sequenze che sembrano uscite da un film per la tv. Alcune delle scene sono superflue e totalmente fuori contesto, inserite in quella che è però una scelta narrativa molto intelligente e interessante. D’Emilio ha infatti scelto di costruire più piani temporali nei quali ambientare la sua storia, per cui la vicenda è cadenzata e incalzante. Però Per niente al mondo si perde più volte in questo incastro e finisce per autocompiacersi un po’ troppo. Nonostante questo, ammirevole è la realizzazione di alcune sequenze e interessante è la fotografia gelida, algida, nebbiosa come il territorio nel quale il film è ambientato.
Guido Caprino, perfettamente a suo agio con un marcatissimo accento padano, regge un cast in parte, ben calibrato e nel complesso armonico. I personaggi principali sono ben tratteggiati, specialmente quello di Boris Isakovic, comprimario di enorme fascino. Le scene fra lui e Caprino sono senza dubbio le più riuscite. L’alchimia fra i due è evidente e i loro dialoghi sono ben scritti e raramente banali. Nel complesso il lavoro del regista campano oscilla perennemente su questo filo sottile, un po’ come accade alla vita del protagonista. Per il cinema italiano di questo genere, Per niente al mondo risulta in fin dei conti un prodotto interessante, con spunti intelligenti e un’ottima recitazione corale.
Regia: Ciro D’Emilio
Interpreti: Guido Caprino, Boris Isakovic, Irene Casagrande, Antonio Zavatteri, Diego Ribon, Antonella Attili, Valentina Carnelutti, Josafat Vagni, Giulia Petrini
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 105′
Origine: Italia, 2022