Perfetta illusione, di Pappi Corsicato
Ci sono l’ispirazione di Balzac (Illusioni perdute), la pioggia del melodramma, le bugie del noir. A 10 anni dall’ultimo film, rispolvera un mélo che arriva da un cinema lontano. Fuori Concorso.
Scorre sempre una linea sottile tra l’illusione e la realtà nel cinema di Pappi Corsicato. E avviene la stessa cosa anche nel suo nuovo film. Perfetta illusione, realizzato a dieci anni di distanza da Il volto di un’altra, sembra arrivare da un tempo e un cinema lontani. Forse è un ritorno sui luoghi di Chimera dove stavolta il confronto tra due coppie diverse passano però attraverso lo stesso personaggio. Si spaccia come un triangolo sentimentale. Invece è proprio la figura di Toni (Giuseppe Maggio) che sembra duplicarsi e vivere due vite parallele tra la moglie Paola (Margherita Vicario) che lo pressa per avere i soldi necessari per essere titolare di un negozio assieme al suo principale e Chiara (Carolina Sala), una giovane ragazza della Milano bene che gli fa riscoprire la sua passione per la pittura. La doppia vita di Toni è anche tra il prima e il dopo. Inizialmente lavora come assistente di una spa dove sta per essere promosso responsabile e non deve più raccogliere gli asciugamani dei clienti. Poi dopo trova un impiego presso la galleria d’arte, proprio da parte di Chiara, la ragazza che ha causato il licenziamento dal suo precedente impiego perchè nello spogliatoio, dove credeva che non c’era nessuno, si è appropriato di un paio di mutandine femminile e le ha messe furtivamente in tasca.
Ci sono l’ispirazione di Balzac (Illusioni perdute), la pioggia del melodramma, le bugie del noir. Corsicato, che ha scritto anche la sceneggiatura con Luca Infascelli, lavora ancora in modo carnale sulla seduzione e l’inganno anche se cerca di mascherarli con i colori algidi di una Milano impenetrabile, con le soggettive che potrebbero fondersi con gli sguardi in macchina. È un cinema sempre marcato quello del regista in ogni inquadratura, insistito nei dettagli (l’uccellino che crede di stare per mangiare la mollica invece che il sasso), ma sa mostrare come pochi l’inferno della coppia, della normalità sospendendoli nelle geometrie della metropoli, negli spazi degli interni e lo fa ancora più dichiaratamente nella visita della mostra di Cattelan. Il nuovo incontro tra Chiara e Toni nella galleria dove lui è entrato per ripararsi dalla pioggia, mette ancora a nudo l’oscuro oggetto del desiderio di un cinema che ancora è capace di dare del tu a Fassbinder e Almodòvar, che non si ferma davanti a niente senza preoccuparsi di cadere malamente, come nell’inquadratura circolare su Chiara e Paola dove viene sottolineata la distanza. Perfetta illusione è un film di prospettive distorte, spesso ribaltate, dove la parola può coincidere con la menzogna ma anche col sogno. L’amore è il desiderio ma anche una trappola. Toni passa da una dipendenza all’altra. Ma cerca di essere libero. Proprio come il cinema di Corsicato. Che va riscoperto, sostenuto, riportato alla luce proprio come i dipinti del protagonista nascosti in cantina. Giuseppe Maggio, alla fine, è come Iaia Forte in Libera. Ha tre vite. Il film di Corsicato ci propone tutte le soluzioni possibili di una storia che può prendere tante strade. E immaginarcene altre mentre la vediamo.
Regia: Pappi Corsicato
Interpreti: Giuseppe Maggio, Carolina Sala, Margherita Vicario, Sandra Ceccarelli, Maurizio Donadoni, Daniela Piperno, Giampiero Judica, Ivana Monti
Distribuzione: Europictures
Durata: 89′
Origine: Italia, 2022