Pericolosamente insieme, di Ivan Reitman

L’omaggio più dichiarato del regista al cinema classico. L’incrocio tra thriller giudiziario e commedia sentimentale non sempre funziona, ma l’accoppiata Redford-Winger va alla grande.

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Al cinema di Reitman piace il gioco delle ombre. Nella contaminazione dei generi che ha spesso segnato la sua filmografia, ci sono dei personaggi che agiscono nell’oscurità, che compaiono all’improvviso. Arrivano dalle reminescenze degli esordi, l’exploitation di Foxy Lady, dagli incroci commedia/horror pulp di Cannibal Girls fino agli spettri del primo Ghostbusters, realizzato due anni prima di Pericolosamente insieme che ha avuto uno strepitoso successo al box-office e ha lanciato la sua carriera. Anche questo film è andato molto bene. Costato 40 milioni di dollari (cifra piuttosto importante per l’epoca), a livello mondiale ne ha incassati più del doppio, circa 93. In quel momento la carriera del regista era lanciatissima. Il suo nome, in quella seconda metà del decennio, era diventato garanzia di successo, rafforzata ancora di più dagli exploit dei successivi I gemelli e di Ghostbusters II.

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Pericolosamente insieme ha però obiettivi differenti. Mostra tutto il mestiere di Reitman nella costruzione del ritmo, nel far entrare la canzone giusta nel momento giusto  anche se Love Touch di Rod Stewart avrebbe avuto un impatto maggiore in un momento del film, magari partendo su uno sguardo di complicità tra Robert Redford e Debra Winger piuttosto che nei titoli di coda. Però questo è il suo omaggio dichiarato al cinema del passato. Nella vicenda di due avvocati che difendono dall’accusa di furto di quadri la figlia di un famoso pittore morto 18 anni prima in un incendio, c’è un evidente omaggio alle schermaglie verbali tra Spencer Tracy e Katharine Hepburn. A differenza di La costola di Adamo però, i due avvocati di Pericolosamente insieme non sono sposati e non sono rivali nell’aula di tribunale. Ma i contrasti e i segni di intesa guardano al cinema di George Cukor. Compre però un’altra ombra. Ovviamente casuale, che può far pensare ancora alle commedie giallo rosa del cinema degli anni ’30 e ’40 ed è quella di Cary Grant. Il grande attore statunitense non soltanto è morto nello stesso anno in cui è stato realizzato Pericolosamente insieme, il 1986, ma (come è evidenziato nei titoli di coda), una delle opere d’arte utilizzate nel film proviene dalla sua collezione privata. L’omaggio più appassionato è però il controcampo notturno dei due avvocati. Sono entrambi insonni. La Winger manggia davanti alla tv guardando Cantando sotto la pioggia, Redford si mette a ballare il tip-tap di notte sulle note del musical di Kelly-Donen.

Non tutto fila liscio. Pericolosamente insieme funziona decisamente meglio come commedia sentimentale, meno come thriller e film giudiziario proprio perché la trama è intricatissima e i colpi di scena avvengono spesso con l’entrata in campo di Daryl Hannah nei panni della figlia del pittore. Il film gioca infatti sull’ambiguità della sua innocenza/colpevolezza ma ciò avviene con modalità spesso simili: improvvisate nella notte, misto di paura e seduzione. E si spreca anche l’equivoco della scena in cui l’ex-moglie dell’avvocato assieme alla figlia vedono la donna dentro casa. In più tutte le ombre portano il fiilm nelle zone di un noir dove Reitman non ha avuto il tempo adeguato per svilupparlo. O ci doveva fare un film a parte.

Pericolosamente insieme resta però oggi uno dei titoli nostalgici degli anni ’80. E la nostalgia è la stessa di Reitman verso il passato, già dall’utilizzo di due icone della Hollywood del passato come il direttore della fotografia László Kovács (notevole il suo lavoro all’inizio del film, nella scena dell’incendio del magazzino ambientata nel 1968) e soprattutto del compositore Elmer Bernstein. Poi ci sono le schermaglie e i cenni d’intesa tra Robert Redford e Debra Winger. È essenzialmente per questo motivo che ogni tanto viene voglia di rivedere il film.

 

Titolo originale: Legal Eagles
Regia: Ivan Reitman
Interpreti: Robert Redford, Debra Winger, Daryl Hannah, Brian Dennehy, Terence Stamp, John McMartin, Christine Baranski, Steven Hill
Durata: 116′
Origine: USA, 1986
Genere: commedia/thriller

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.4

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
2.33 (3 voti)
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