Persuasione, di Carrie Cracknell

Quasi accordandosi al tema principale del libro, anche questo prodotto originale Netflix, come sempre, cerca di compiacere l’altro, tralasciando il tema più importante: l’esser persuasi.

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Persuasione è l’ultimo libro che Jane Austen scrive prima di morire. Come in tutti i suoi romanzi le idee trasmesse sono potentissime, seppur celate dietro le vicende, restituite con la discrezione che caratterizza lo stile e le storie della Austen, con le sue eroine così attente alla realtà circostante e dall’intelligenza sempre limpida. Nel nuovo adattamento originale Netflix (il terzo, in ordine di uscita ci sono quello del 1995 di Roger Mitchell e il film del 2007 di Adrian Shergold), la protagonista Anne Elliott è interpretata da Dakota Johnson, che dopo esser stata persuasa a lasciare il suo amato marinaio Frederick Wentworth perché troppo povero, si strugge d’amore per otto anni, prima di rincontrarlo.

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Alla regia dell’adattamento Netflix c’è Carrie Cracknell, regista teatrale inglese per la prima volta dietro la macchina da presa. E il teatro si avverte ma senza invadenza, anche attraverso la scelta di rompere la quarta parete, facendo comunicare Anne con lo spettatore. E sebbene l’accordo possa sembrare un po’ folle, a tratti Persuasione ci ricorda la serie di Phoebe Waller-Bridge, anch’essa inglese e regista teatrale, che con la sua Fleabag ha dato i natali ad un personaggio che di austeniano ha moltissimo.

 

Ora, va detto subito che questo Persuasione 2022 soffre, come tantissimi film originali Netflix, la malattia dell’esser camaleontico, di farsi persuadere dai successi algoritmici. E non è affatto un brutto film, ma è il suo accordarsi ai colori di Bridgerton, a certi suoi toni così falsamente irriverenti, non può non disturbarci, perché come troppe volte accade nella fruizione della nota piattaforma, più che da spettatori ci sentiamo trattati da consumatori, nel senso più consumistico del termine. Ma comunque il film non si ferma a Bridgerton, e fra tutti gli adattamenti dei romanzi della scrittrice inglese, sembra ricalcare soprattutto i toni riflessivi di Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright (presente per molto tempo sul catalogo Netflix), che se non altro smorzano quel brio ai limiti del sopportabile che caratterizza la serie di successo Bridgerton. Ma insomma, anche se il film si lascia guardare, tutto è così già visto e certe intenzioni commerciali son talmente lampanti, che la visione non può non esser corrotta, e una certa libertà dello sguardo, persa.

Ma non c’è solo quello. Rispetto ai molti romanzi della Austen, Persuasione ha il merito di ragionare a fondo su una malattia di tutti i tempi, e cioè quella di subire il giudizio degli altri, l’incapacità di procedere da soli e a testa alta, sicuri delle nostre decisioni. E nell’incredibile romanzo della scrittrice, il tema dell’esser persuasi sottostà ad ogni parola, e ci sembra che non restituire ciò, per quanto un adattamento cinematografico lo permetta, sia un torto troppo grande. Perché nel film della Cracknell il concetto di persuasione manca completamente, laddove la grandezza del romanzo sta proprio nell’affrontare quel tema, in un periodo in cui alla donna era realmente negata la libertà di scegliere per la propria vita. E nel rendere Anne persuasa, ma comunque per sua scelta, Jane Austen ancora una volta fa il regalo più grande alla sua eroina e cioè quello di non essere, seppur circuita, mai e poi mai deresponsabilizzata e quindi libera. Insomma è buffo, perché come accordandosi al tema principale del libro, anche questo prodotto originale Netflix cerca di compiacere l’altro, di plasmarsi sui gusti di tutti, su ciò che si pensa vogliamo “consumare”, per persuaderci alla fin fine a vedere sempre le stesse cose. E questo alla Austen avrebbe fatto orrore. Alla Austen, che pur  plasmandosi ai gusti del tempo, faceva comunque brillare i suoi romanzi di contenuti originali e profondissimi; ed è proprio qui che si annida il problema principale di questi prodotti e cioè la fredda scelta di limitarsi ad un packaging accattivante e omologato, restituendo così solo una triste vuotezza di contenuto.

 

Titolo originale: Persuasion
Regia: Carrie Cracknell
Interpreti: Dakota Johnson, Cosmo Jarvis, Henry Golding, Richard E. Grant, Yolanda Kettle, Nikki Amuka-Bird
Distribuzione: Netflix
Durata: 107′
Origine: USA, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.4
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Il voto dei lettori
2.68 (19 voti)
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