PesarHorrorFest 2008 – Avanti tutta, malgrado tutto

onibabaFestival eterogeneo e multidisciplinare, dove trova spazio un cinema dalle coordinate geografiche di vasti confini (dalla Nuova Zelanda al Giappone, dagli Stati Uniti alla Corea), un concorso per cortometraggi dedicato ai registi indipendenti italiani ed un omaggio (con relativa tavola rotonda capitanata da Edoardo Margheriti e Ruggero Deodato) ad Antonio Margheriti.Giunto alla V edizione ufficiale (si conta infatti una edizione “sotterranea” numero zero nel 2003) il festival horror di Pesaro non mostra segni di stanchezza, grazie ai tre organizzatori Mauro Giorgio, Ivan Italiani e Michele Rossi che malgrado gli enormi problemi sistematicamente incontrati in termini di finanziamento da parte delle istituzioni locali e nazionali, riescono ogni anno, con passione e potremmo aggiungere, feroce determinazione, a portare nella città marchigiana una manifestazione di indubbio interesse che attira un pubblico competente e appassionato proveniente da tutta Italia

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onibabaGiunto alla quinta edizione ufficiale (si conta infatti una edizione “sotterranea” numero zero nel 2003) il festival horror di Pesaro – tenutosi dal 26 al 31 agosto –  non mostra segni di stanchezza, grazie ai tre organizzatori Mauro Giorgio, Ivan Italiani e Michele Rossi che malgrado gli enormi problemi sistematicamente incontrati in termini di finanziamento da parte delle istituzioni locali e nazionali, riescono ogni anno, con passione e potremmo aggiungere, feroce determinazione, a portare nella città marchigiana una manifestazione di indubbio interesse che attira un pubblico competente e appassionato proveniente da tutta Italia. Festival eterogeneo e multidisciplinare, dove trova spazio un cinema dalle coordinate geografiche di vasti confini (dalla Nuova Zelanda al Giappone, dagli Stati Uniti alla Corea), un concorso per cortometraggi dedicato ai registi indipendenti italiani ed un omaggio (con relativa tavola rotonda capitanata da Edoardo Margheriti e Ruggero Deodato) ad Antonio Margheriti, regista che insieme a Bava e Freda, può considerarsi padre del cinema gotico italiano. Ma non solo “immagini in movimento” a Pesaro: incontri letterari con  la “signora in nero” Alda Teodorani che ha presentato il suo ultimo libro I sacramenti del male, Rudy Salvagnini ed il suo Dizionario dei Film Horror, 2400 titoli, la più completa enciclopedia del cinema horror presente oggi in Italia. Spazio anche alla graphic novel,  fenomeno che nel territorio nazionale stenta ancora a trovare largo seguito mentre in altri Paesi (Stati Uniti e Francia in particolare) è già consolidata realtà. Andrea Cavaletto, giovane illustratore di talento ha presentato la sua ultima (doppia) fatica: La porta nel buio e La farfalla con le ali bagnate, splendide illustrazioni che traggono spunto dai racconti e romanzi dello scrittore maledetto Hellery Brown.

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La nostra attenzione si è focalizzata in particolare su tre titoli, molto diversi tra loro ma che dimostrano, da killingparte degli organizzatori, la continua ricerca di un cinema non legato obbligatoriamente alle  pastoie commerciali e di “cassetta”. Black Sheep di Jonathan King, film neozelandese – presentato in anteprima nazionale –  che ha entusiasmato lo scorso anno al festival di Karlovy Vary ribalta la concezione che vede la pecora animale docile e inoffensivo, mettendo in scena una miscela esplosiva di sangue e comicità che tanto ricorda gli esordi di un altro neozelandese doc come Peter Jackson. The Diabolikal Super Kriminal (vincitore premio del pubblico alla scorsa edizione del Ravenna Nightmare Film Fest), è invece un avvincente documentario diretto da SS-Sunda che racconta la genesi e la precoce disfatta del fotoromanzo italiano più censurato al mondo: Killing. Nato nel 1966 dalla fantasia di Borrelli, Killing è un antieroe sadico e criminale, un personaggio in netto anticipo sui tempi che ebbe un clamoroso successo in tutto il mondo (nella sola Francia una tiratura di 700.000 copie). Tale successo non fermò però le ben più sanguinarie forbici della censura italiana che contribuì alla scomparsa di Killing nel 1969. SS-Sunda intervista fotografi, sceneggiatori ed interpreti del fotoromanzo, innestando degli inediti 8 mm e una mini fiction con protagonista lo stesso Killing. Un documentario di notevole interesse storico che meriterebbe di trovare una distribuzione su larga scala. Infine Onibaba, film diretto nel 1964 dal regista giapponese Shindo Kaneto, parabola sulla solitudine, la carne e l’avidità di due donne che sopravvivono depredando e uccidendo soldati. Uso degli spazi magistrali, splendida fotografia in bianco e nero, con giochi di luci ed ombre stupefacenti che disegnano sapientemente l’inquietudine delle due protagoniste. Un festival dunque che anche quest’anno – malgrado le molte difficoltà –  è riuscito nell’intento di proporre idee e riflessioni su un genere, l’horror, in continua (ri)generazione.

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