PESARO 44 – "Gibellina" di Joerg Burger e "Sag es mir Dienstag (Tell Me on Tuesday)" di Astrid Ofner (Bande à part)

gibellinaGirato in Sicilia nel paese che nel 1968 venne raso al suolo da un terribile terremoto, Gibellina di Joerg Burger, si rivela essere una lucidissimo trattato sul fallimento del rapporto tra arte e vita nell’Italia contemporanea. Più sperimentale e meno urgente il breve documentario di Astrid Ofner, poema visivo che mescola frasi di Kafka a suggestive immagini viennesi

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gibellinaA Pesaro nella sezione Bande à Part arrivano dal cinema indipendente austriaco due documentari formalmente diversi l’uno dall’altro, ma che ruotano entrambi attorno al rapporto tra arte e realtà.

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Il primo è Gibellina di Joerg Burger, girato in Sicilia nel paese che nel 1968 venne raso al suolo da un terribile terremoto. Tra interviste a cittadini, esponenti comunali, materiali di repertorio e piani d’ambientamento dedicati alla natura e al paesaggio urbano della Gibellina ricostruita, il film di Burger si rivela essere un lucidissimo trattato sul fallimento del rapporto tra arte e vita nell’Italia contemporanea. Nel momento di ricostruire la città tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, si consumò infatti un progetto estremamente ambizioso: creare una serie di opere d’arte moderna che si integrassero con l’architettura urbana del paese, proponendo una nuova rinascita culturale e turistica per la città siciliana. Burger attraverso la desolazione di strutture avanguardistiche abbandonate a loro stesse, la diffidenza di una popolazione che sente di aver perduto la propria identità arcaica e il senso di appartenenza a un luogo andato perduto 40 anni fa, moltiplica domande senza dare risposte: può un progetto culturale illuminato ma cerebrale e intellettualistico comunicare al popolo gli ideali prefissati? e se l’utopia di una città d’arte radicata nel meridione non avesse portato altro che alienazione e disinteresse? Per quanto fortemente concentrato al caso specifico di Gibellina, centro che per numero di abitanti e concentrazione di opere d’arte è il più importante di tutta la penisola, il film di Burastrid_1ger finisce con il porsi come metafora di una decadenza e di una scissione culturale profondamente legate all’Italia contemporanea. 
Solo apparentemente diverso è Sag es mir Dienstag (Tell me on Tuesday) di Astrid Ofner, poema visivo di 26’, in cui a immagini che ritraggono una Vienna onirica e desolata, girate in super8 e gonfiate in 35mm, vengono inserite frasi provenienti dalla lettera d‘amore scritta da Franz Kafka per Milena Jesenkà recitate da una voce narrante femminile. Più sperimentale e meno urgente rispetto al film di Burger, l’operazione di Astrid Ofner è un flusso ipnotico esteticamente accattivante che ricorda abbastanza da vicino lo stile della bravissima Alina Marazzi, senza però possederne lo stesso impatto emotivo.

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