Pesaro 49 – Conclusioni

Festival di Pesaro
Conclusasi la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, proviamo a tirare le somme su questa 49ma edizione. La manifestazione quest’anno si è concentrata in particolar modo sulla cinematografia di tre nazioni: Cile, Russia e Italia sono stati i principali “territori cinematografici” esplorati, in tutte le sue forme espressive, tradizionali e contemporanee

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Conclusasi la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema,  proviamo a tirare le somme su questa  49ma edizione. La manifestazione quest’anno si è concentrata in particolar modo sulla cinematografia di tre nazioni: Cile, Russia e Italia sono stati i principali “territori cinematografici” esplorati, in tutte le sue forme espressive, tradizionali e contemporanee (pellicola e digitale in particolare). Va detto che mai come quest’anno la Mostra ha sofferto delle basse congiunture economiche che hanno impedito di fatto la realizzazione di un intero giorno di proiezioni, oltre alla rinuncia, inizialmente prevista, di una sezione dedicata al documentario. Il nuovissimo cinema cileno, che vede tra i suoi interpreti di spicco, Pablo Larrain, Sebastian Lelio, Matias Bize, Fernando Lavanderos, Cristian Gimenez e Patricio Guzman, diviso tra memoria storica e sperimentalismo, trova nel secondo il suo aspetto più interessante  ed innovativo. Se infatti film come Nostalgia de la luz e Carne de perro sono strumento per non dimenticare gli orrori della dittatura, è nell’urgenza di una nuova ricerca formale che si rivela il “nuovissimo cinema”, soprattutto con cineasti come Bize e Lavanderos che legano l’immagine documentaristica al concetto di finzione. Il Concorso “Premio Lino Micciché” ha visto una forte presenza femminile nelle opere presentate, con il film Matei Child Miner della regista rumena Alexandra Gulea premiato come opera migliore. Ma l’evento più interessante dell’intero festival ha riguardato quell’ampia retrospettiva che è stata dedicata al nuovo cinema sperimentale italiano: la necessità di qualcosa di nuovo e di diverso che fa (ri)emergere e giustifica il ritorno ad un cinema di ricerca. Una forza che non trova il suo fulcro solamente nell’esplorazione di nuove forme espressive dell’immagine ma anche in alternative linee di distribuzione (su tutte la rete). Oltre all’Evento Speciale “ Fuori Norma” con una cinquantina di opere presentate, il workshop del regista Daniele Gaglianone (percorso pratico del processo di realizzazione di un cortometraggio) e la sezione “Round Midnight” hanno alimentato questa nuova onda di ricerca, presentando i lavori di Mauro Santini e Francesco Lettieri. Quello che ci si augura è che la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro rafforzi questa sua vocazione per nuovi modelli stilistici di produzione diventandone centro nevralgico e punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale.

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