Pesaro 50 + 1 – Incontro con Tamara Dondurey

La giovane regista russa Tamara Dondurey è l’autrice del breve 21 Den’ un film sugli anziani malati di una casa di cura. Il suo sguardo molto rispettoso conferisce al film un particolare valore.

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21 Den'

21 Den’

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È stata l’ultima, in ordine di tempo, ospite della rappresentanza russa qui a Pesaro. Il suo film, 21 Den’ è un documento tanto duro nel suo contenuto immaginato, quanto vitale nel suo svolgersi. La giovane Tamara Dondurey utilizza uno sguardo mai invadente, mai brutale, la sua etica è esemplare. Anche lei proviene da una accademia dove si insegna il cinema e la metodologia per affrontare la produzione del film.

 

È questo il suo primo lavoro per il cinema?
21 Den’ è il mio saggio di laurea con la mia insegnante Marina Aleksandyovna ed è stato prodotto da Marina Razbezhkina.

 

Come mai una ragazza così giovane sceglie di fare un film su un luogo dove la vita alla fine, anche se hai dichiarato che è un film sulla vita, ma credo che lo spettatore non possa prescindere dalle immagini che vede…
In realtà non ho scelto il soggetto del film, ma l’idea mi è stata assegnata dalla mia insegnante. In origine doveva essere un film su una dottoressa olandese che è una volontaria che lavora in quella struttura e il film avrebbe dovuto essere una riflessione su come la malattia terminale e la morte siano temi che sembrano completamente rimossi sia dai malati, sia dai familiari.

 

La cosa che si apprezza di più nel tuo lavoro è lo sguardo eticamente corretto che hai utilizzato in diverse occasioni, hai sempre avuto grande rispetto delle persone e della loro sofferenza…
Ricordo la mia paura quando sono entrata per la prima volta in quella casa di riposo. C’era un concerto e il sentimento che ho provato era quello dello sgomento, ma poi lo stare dentro quella comunità mi ha portato a diventare io stessa una volontaria e a trovarmi, così, a mio agio.

 

Quanto tempo è durato il progetto le riprese e quanto del girato è rimasto fuori dal film?
Una delle particolarità della scuola che ho frequentato è quella di insegnarti a non fare passare

Tamara Dondurey_1

Tamara Dondurey_1

molto tempo da quando hai ottenuto il diploma a quando inizi il tuo primo lavoro. Quindi non ho avuto molto tempo tra l’idea e la sua realizzazione. Quanto al resto io ho cominciato a filmare i pazienti poiché la dottoressa che avrebbe dovuto essere la protagonista trascorreva circa 45 minuti al giorno con ogni paziente e questo ha reso impossibile lavorare secondo le prime idee. Nel complesso il film ha richiesto due mesi di riprese che si interrompevano ogni volta che qualcuno dei pazienti non stava bene. Una volta trovato il modo per girare devo dire che quasi tutto il materiale che ho filmato è finito nel film. Mi dispiace soltanto di non avere potuto inserire le riprese che testimoniavano del grande lavoro della dottoressa volontaria e poi anche di non avere potuto inserire i racconti di una delle protagoniste sul suo lavoro da giovane in una fabbrica di carri armati.

 

Cosa si prova a girare un film con delle persone che presto purtroppo verranno a mancare?
I 21 giorni sono quelli in cui i pazienti possono soggiornare nella casa di cura. Ma non tutti hanno la percezione di morire presto. Comunque ho percepito una maggiore forza di volontà e un attaccamento alla vita nel personaggio femminile. Detto questo va chiarito che i pazienti che sono stati personaggi nel mio film non era la prima volta che stavano in quella casa di riposo e quindi nessuno poteva immaginare che in fondo entrambi sarebbero scomparsi così presto.

 

Cosa ne pensi del Festival di Pesaro e di questa esperienza in Italia?
Non è la prima volta che vengo in Italia, è un Paese che amo e che conosco bene. Lo stesso vale per il cinema italiano e provo a seguire anche il cinema contemporaneo e ora aspetto di vedere l’ultimo film di Sorrentino. Sul festival posso dire poco, sono appena arrivata.

 

Una domanda che non ti ho fatto e alla quale ti sarebbe piaciuto rispondere…
È difficile rispondere a quest’ultima domanda, perché le altre sono state precise ed esaustive.

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