Peter Von Kant di Ozon apre la 72ª Berlinale in presenza

Sarà il regista francese ad aprire in presenza il Festival. Nel caso l’evento non si terrà dal vivo, gli organizzatori hanno fatto sapere che il Festival proseguirà lo stesso in formato online

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Sembra che la 72ª edizione del Festival di Berlino, in programma dal 10 al 20 febbraio, si terrà in presenza, nonostante l’aumento dei contagi in Germania. Contrariamente al Festival di Rotterdam e al Sundance Film Festival, che a causa della pandemia si svolgeranno esclusivamente da remoto, la Berlinale non ha cambiato i piani in corso, annunciando anche Peter Von Kant di François Ozon come film d’apertura.

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Come riportato da “Variety”, mentre le competizioni ufficiali si svolgeranno dal vivo, l’European Film Market si terrà virtualmente. A dispetto delle indiscrezioni trapelate nelle scorse settimane, per il secondo anno consecutivo la compravendita di film si effettuerà online, un colpo che i produttori di tutto il mondo non si sarebbero inizialmente aspettati. Per quanto riguarda le proiezioni, masterclass e incontri in presenza, il governo tedesco sembra sia intenzionato a supportarli, consentendo ai soli vaccinati – secondo la “regola 2G” – la partecipazione alle attività del festival. Nel caso non sia possibile tenere l’evento in presenza, gli organizzatori della Berlinale hanno fatto sapere che il Festival proseguirà lo stesso, con un’edizione interamente online. Permane ancora il problema relativo alla porzione di giornalisti e addetti ai lavori disposti a viaggiare in un contesto pandemico così delicato.

Per quanto riguarda il film di Ozon, che sarà presentato, in Concorso, come film di apertura della Mostra, il direttore del Festival Carlo Chatrian ha speso importanti parole di elogio: “siamo assolutamente eccitati ad accogliere di nuovo François Ozon e di lanciare la nuova edizione del Festival con il suo film. Per l’apertura di quest’anno, eravamo alla ricerca di un’opera che potesse portare gioia nelle nostre tristi vite quotidiane. Peter Von Kant è un tour de force straordinario, che ruota attorno al concetto di lockdown. Nelle mani di Ozon, il kammerspiel diventa il contenitore perfetto di tematiche come amore, gelosia, seduzione e umorismo – di tutto ciò che rende eccitante la vita e l’arte”. Il film, con protagonisti Isabelle Adjani, Denis Menochet e Hanna Schygulla, è una reinterpretazione al maschile del film di Fassbinder Le lacrime amare di Petra Von Kant, dove l’omonima protagonista assume qui le vesti di un ambiguo filmmaker. Ozon, dopo l’Orso d’argento conquistato da 8 donne e un mistero e Grazie a Dio (rispettivamente per il miglior contributo artistico e il Gran Premio della Giuria) ritorna in competizione a Berlino per la sesta volta.

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