Petrov’s Flu, di Kirill Serebrennikov

Dal romanzo di Alexey Salnikov, un film debordante e in preda a un virtuosismo che può apparire fine a se stesso, cerca invece la sua propria verità attraverso i sogni/visioni/incubi del cineasta.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Ci sono i fantasmi della Russia di oggi nel nuovo film di Kirill Serebrennikov. Ma anche gli spettri dello stesso cineasta che, come era già avvenuto con il suo precedente Summer (Leto), non ha potuto presentare Petrov’s Flu allo scorso 74° Festival di Cannes (dove è stato presentato in concorso) perché è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver indebitamente sottratto fondi pubblici per la sua compagnia teatrale.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Quello di Kirill Serebrennikov è un film debordante, senza freni, trainato da un virtuosismo che può apparire fine a se stesso e invece ci lascia precipitare in un universo onirico, dove l’immaginazione diventa l’unica possibilità fuga. C’è un bus che è spesso lo spazio (teatrale) circoscritto del suo cinema. Qui, in mezzo alla gente, si trova Petrov, un fumettista che ha l’influenza. Inizia a tossire, è in preda alle allucinazioni e si perde nelle sue fantasie. La febbre contagia anche la moglie Petrova, che lavora in una biblioteca e deve fronteggiare una rissa tra gli adepti del club della poesia e il figlio.

Tratto dal romanzo The Petrovs in and Around the Flu di Alexey Salnikov pubblicato nella rivista “Volga” nel 2016, Petrov’s Flu è un altro viaggio spazio-temporale del cineasta russo dopo quello nella Leningrado d’inizio anni ’80 dell’elettrizzante e magnifico Summer. La disperazione romantica di quel film lascia qui il posto a una rappresentazione della Russia post-sovietica dove domina prevalentemente la notte e si sente addosso il freddo e l’odore dell’alcol. I colori spenti si trasformano in alcuni frammenti nell bianco e nero del film precedente. La fisicità si esprime attraverso il sesso e la violenza. Un cinema di morti viventi, di allucinazioni, di metamorfosi come quelle omicide di Petrova che iniziano con la mutazione del suo sguardo. Sono probabilmente le stesse che riflettono lo stato del cineasta nel momento in cui ha pensato, scritto, girato il film. Il contagio può rimandare sicuramente al Covid ma soprattutto a uno stato di malata ebbrezza della Russia da incubo di Putin dove la città di Ekaterinburg, nella Siberia occidentale, diventa la rappresentazione di un luogo abbandonato dove, come afferma un passeggero del bus, “il vecchio Gorby ci ha venduti ed Eltsin ha mandato tutto a puttane”. Non c’è speranza se non nelle fughe della realtà, nelle trasformazioni in un altro corpo, nella memoria della Russia degli anni ’70, dove cambia il formato, i colori diventano più neutri e la nostalgia è avvolgente. C’è sempre il teatro. Come materia (i fondali che cambiano sullo sfondo), come passione, anche attraverso la figura di Semyon Serzin, qui nei panni di Petrov, che è direttore di teatro e attore.

In Petrov’s Flu è sparito il presente. Gli occhi di Petrov sono come quelli di Marko e Petar di Underground e lo sguardo di Serebrennikov richiama proprio quello di Kusturica in quel film. Sono i sogni/visioni/incubi di un cineasta che mostra attraverso la malattia dell’immagine, una propria verità che non ha più nulla di razionale. È fatta solo di gesti, di voci che rimbombano forse anche dall’aldilà, di apparizioni evidenti come la fanciulla delle nevi o citate come quella del fumetto con il bambino rapito dagli alieni. È sicuramente un film incontrollato, caotico, disturbante volutamente non compiuto, ma fatto tutto d’istinto con l’impulso di fare cinema ad ogni costo, in ogni luogo, in ogni condizione. Fisica e mentale. Forse sta qui il suo gesto politico e umano più importante.

 

Titolo originale: id.
Regia: Kirill Serebrennikov
Interpreti: Semyon Serzin, Chulpan Khamatova, Yuliya Peresild, Yuriy Borisov, Yuri Kolokolnikov, Timofey Tribuntsev
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 145′
Origine: Russia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.7
Sending
Il voto dei lettori
5 (3 voti)
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array