Pezzi che combaciano

Una considerazione tra Eraserhead; The Elephant man, Twin Peaks; L'ottavo giorno, i Tool, i Joy Division; Canicola, Lolita (di Lyne) ed altri luoghi della nostra cultura…

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di Emiliano B. Manzillo

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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So che i pezzi combaciano / Perché li ho visti crollare… Il disarmo nei rapporti conflittuali tra gli esseri umani passa attraverso la presa di coscienza della finitudine di ogni individuo. O meglio, della finitudine che scaturisce dal silenzio di una esistenza divorata dal concetto di individualità a tutti i costi, dalla ricerca del bene soggettivo inserito in una società che si muta in ingranaggio, dove il singolo, da diversa, unica ed irripetibile manifestazione di società, natura, evento e Tutto, si muta in tassello che trova il suo valore solo in virtù di un ordine unico che aspira democraticamente alla ricerca del bene comune, mosso dal razionale e dalla paura dell'ignoto.Non ci vuole molto a vivere una vita che oscilla tra  soddisfacimento delle proprie pulsioni fisiche e progetti che riguardano beni da accumulare, specie se conditi da quel balsamo che secondo Marinetti può e deve essere l'arte e la poeticità dell'uomo moderno. Quest'ingranaggio prevede una serie di codici che limitano la potenza dell'essere umano, che spesso lo imprigionano in una gabbia di silenzio e di sentimenti non espressi. Troppi ruoli esistono per poter sognare la sincerità tra noi, le cose che dovremmo dirci: troppe cose possono metterci in discussione, troppo care le posizioni che potremmo perdere e troppo vergognose le discussioni attorno alla nostra fragilità.


 


Il silenzio gelido tende ad atrofizzare ogni senso di compassione, non la carità, non la semplice compassione per il dolore altrui, ma mededogen, dolersi insieme  per la presa di coscienza della vulnerabilità di noi. Ipotetici fratelli / Ipotetici amanti, che poi generano addirittura nuove vite, in un vortice di umori e sofferenze che si ripetono da forse non sapremo mai quando. Il risultato, sono esseri antropomorfi che negoziano i propri scambi col corpo, diventato ormai una frontiera, o se vi piace, una moneta che ci permette di negoziare le paure e l'intimità, nella speranza che l'altro non venga mai meno ai patti, alle risoluzioni stabilite dai contendenti. Senti la mia volontà di sentire questo momento che mi intima di varcare questa linea. L'umanità non va solo dichiarata, ma vista, toccata, sentita, subita nel profondo, condivisa come in Paradiso ogni cosa è bella.


 


 

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