"Piano, solo", di Riccardo Milani

Dal libro di Walter Veltroni e basato su un personaggio che già di per sé costituisce un soggetto cinematografico ricchissimo, l’opera attraversa il biopic musicale, il dramma familiare, il film sulla follia. Milani però realizza una pellicola fatta più con la testa che con l’istinto dove c’è la necessità di spiegare ogni emozione. C’è frequentemente un dialogo o un’inquadratura di troppo che evidenzia, anzi sottolinea pesantemente, ogni sentimento, ogni sguardo

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

La vita di Luca Flores è già un soggetto cinematografico ricchissimo. Questo geniale musicista italiano, che ha suonato anche con i più grandi musicisti jazz come Chet Baker, morì suicida nel 1995 poco prima di compiere 40 anni.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Piano, solo, tratto dal libro di Walter Veltroni Il disco del mondo – Vita breve di Luca Flores, musicista, ripercorre si apre sull’infanzia trascorsa in Africa, dove la sua numerosa famiglia si era trasferita per seguire il padre Giovanni (Michele Placido), geologo di fama internazionale. Poi, dopo la morte della madre Jolanda, in seguito a un incidente d’auto, la famiglia si separa. I due fratelli maggiori (Mariella Valentini e Corso Salani) vanno a studiare in Inghilterra, Luca (Kim Rossi Stuart) e Barbara (Paola Cortellesi) in Italia. A Firenze il protagonista si diploma in pianoforte col massimo dei voti, ma presto la sua passione si sposta verso il jazz. Incontra poi Cinzia (Jasmine Trinca) con cui vive un’appassionata quanto tormentata storia d’amore. Poi iniziano a manifestarsi gli inquietanti segnali della malattia e il protagonista scivola verso abissi da cui non riuscirà più ad emergere.

Sembrano esserci tre pellicole insieme in Piano, solo: il biopic musicale, il dramma familiare, il film sulla follia. Milani, anche cosceneggiatore del film assieme a Petraglia, Cotroneo e Piersanti, sceglie un accumulo di fatti ed eventi determinanti, pensando così di dare densità sia all’opera sia alla figura di Flores. Inoltre, attraverso i colori di Catinari, separa i due universi della vita di Flores, quello dell’Africa in cui prevale un’illuminazione più calda e la vita a Firenze, dominata dalla presenza ricorrente del grigio. Dal momento dell’incidente c’è un taglio, una frattura netta. Il vero grosso problema di Piano, solo è che è un film fatto con la testa più con l’istinto. Basta paragonare al modo didascalico in cui Luca Flores è stato portato sullo schermo rispetto al Johnny Cash del capolavoro di Mangold Walk the Line – Quando l’amore brucia l’anima. Nel film di Milani (di cui si era apprezzata la semplicità e l’umilità di La guerra degli Antò) c’è invece la necessità di spiegare ogni emozione. C’è frequentemente un dialogo o un’inquadratura di troppo che evidenzia, anzi sottolinea pesantemente, ogni sentimento, ogni sguardo. 

La pellicola poi sembra definitivamente sfaldarsi nel momento in cui viene filmata la malattia, attraverso il volto di Kim Rossi Stuart che, suo malgrado, ce la mette davvero tutta per preservare l’anima del personaggio che interpreta. Da questo punto di vista, Piano, solo si avvicina a quelle pericolose derive del sopravvalutatissimo La meglio gioventù; l’opera di Milani condivide infatti con il film di Giordana la stessa propensione a rappresentare la follia attraverso tic, sguardi, parole (in quel caso attraverso la figura interpretata da Jasmine Trinca) senza però mai farla vivere addosso al personaggio e, di conseguenza, senza trasmettere quel senso di rabbia e di disagio allo spettatore. In definitiva, il film è un quadro didascalico corretto, quindi pallido, dove il vero Flores riemerge solo nei titoli di coda. Troppo tardi.

 

Regia: Riccardo Milani

Interpreti: Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Paola Cortellesi, Michele Placido, Corso Salani, Mariella Valentini, Roberto De Francesco, Claudio Gioé, Sandra Ceccarelli

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 104’

Origine: Italia, 2007

 

Articoli correlati:

La scheda del film

Recensione di Il posto dell’anima

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array