"Pianosequenza", di Louis Nero

Un esperimento ambizioso, sicuramente pretenzioso, attraverso lo stantio autarchismo di chi tenta fare cinema d'autore (d'avanguardia?) sacrificando la logica ad una labile tecnica, la ricerca al sentimento. Con una direzione degli attori che è a dir poco imbarazzante.

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Il cinema come ricerca, come arte che riesce a sublimare il dramma e a mettere in risalto le vicende umane, è quanto di più attinente e congeniale ad un certo autarchismo tipicamente europeo che ha partorito pregevoli movimenti e generazioni di cineasti. Seppur nobile negli intenti, con la pretesa tecnica di voler girare tutta la vicenda, appunto, in un lungo piano sequenza senza mai distogliere l'attenzione e l'obiettivo dai suoi protagonisti attraverso il montaggio, siamo davanti a un film che è quasi la parodia di certi classici, che puzza inevitabilmente di falso. Pianosequenza è un operazione sicuramente coraggiosa, ma dai risultati scarsi e scoraggianti. Nettamente inferiore alla maggior parte dei cortometraggi low budget che si vedono in giro per la penisola nei vari festival dedicati, è girato in uno sgradevole digitale, con incredibili approssimazioni che lo fanno essere povero di idee oltre che di capitale realizzativo.

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In una Torino notturna che molto ha a che spartire con quella di Davide Ferrario, uno squattrinato scrittore perfezionista tenta di portare all'assoluta perfezione il suo ultimo dattiloscritto. Ha una lite con la sua donna che lo porta a vagare, a tarda ora, per le strade del capoluogo piemontese. Qui incontrerà un amico che si guadagna da vivere sfruttando la prostituzione e che è anche l'amante della sua compagna (???!!!). Tornando a casa lo scrittore decide di far dedicare una sorta di serenata alla sua donna per riappacificarsi. Ma quando lo strano personaggio che ha ingaggiato per declamare dei versi si trova sotto il balcone della donna, nell'appartamento lei è in compagnia dell'amante.


Dramma? Farsa? Tragicomica tragedia? Opera di ricerca interiore e tecnica? Che tipo di film mai è Pianosequenza? 


Sicuramente un guazzabuglio, mal supportato da una cricca di giovani attori la cui recitazione fa scadere il tutto irrimediabilmente nel grottesco. Ai limiti economici si aggiungono quelli per così dire "artistici" o tecnici dell'intera troupe. Non si capisce perché il regista Louis Nero non abbia optato per un opera più lineare, per un qualcosa di tecnicamente più semplice. Scelta che avrebbe regalato al film, alla sceneggiatura povera di idee, almeno un po' di logicità. 


Il coraggio non è mancato, ed è il caso di dirlo, all'associazione culturale L'Altrofilm che ha prodotto e distribuito in piccolo la pellicola. Ma Pianosequenza assomiglia ad una mera masturbazione mentale, a qualcosa da mostrare a parenti e amici o da inserire nei curriculum vitae.


 


Regia: Louis Nero


Interpreti: Daniele Savoca, Giorgia Cardaci, Simona Nasi, Sax Nicosia, Tiziana Catalano, Aldo Rendina, Carlo Gerbino, Lola Gonzales, Pietro Di Legami.


Distribuzione: R.V.EN


Durata: 120'.


Origine: Italia, 2004.

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    2 commenti

    • è strano questo coi critici, almeno per me. dicono che una cosa è 'nettamente inferiore' e già compiono due miracoli: uno mi fanno dubitare dei film nettamente superiori (superiori tecnicamente? è necessario per fare film? l'incompetenza tecnica non può essere invece un punto di merito? ecc.), due mi rendono curioso circa il film tanto impietosamente bollato, addirittura come qualcosa da mostrare a parenti e amici. ma non è già tanto? dico, mostrarlo a parenti e amici, non è tanto? sono occhi.. occhi vicinilontani.. e si è sempre favoleggiato di film 'segreti' (chissà se mai esistenti) alla CigaretteBurns in mano a pochi accoliti.. più piccolo il pubblico più preziose le pellicole.. (ho sempre pensato che la grande sfida di Bunuel, come quella di Hitchcock del resto, fosse quella di immettere segretissime visioni sadico-sessual-morbose personali da setta segreta in un circuito mondiale di festival adoranti il 'girato bene' e di famiglie..)..1

    • non tanto sfida quanto perversione, questo si