Piedi a terra e testa nel cloud – Urban Experience a Piazza Vittorio

La performance di Consuelo Ciatti che riadatta Beckett nel Centro di smaltimento rifiuti di Cinecittà è il punto di arrivo del walkabout dedicato alla Piazza Vittorio di Roma

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Roma è una città tanto affascinante quanto irrequieta, a volte capita di sentirsi soli in mezzo alla gente.
Cosa accadrebbe, però, se si scegliesse un argomento di cui parlare e si facesse una passeggiata di gruppo? Potrebbero uscirne sicuramente delle conversazioni interessanti che testimonierebbero il presente di quel momento e dei luoghi attraversati. Magari si scoprirebbero posti nuovi e si parlerebbe di cosa ci sta capitando, delle cose che notiamo o del motivo per cui ci troviamo lì a passeggiare tra estranei. Inoltre si potrebbe registrare tutto per poi inserire le registrazioni in una memoria collettiva: il Cloud.
Proprio con questi presupposti, il 5 novembre è partita una delle iniziative di Urban Experience a cui abbiamo preso parte, con Carlo Infante e Consuelo Ciatti.
Walkabout significa “camminare a proposito”: è un format di performing media, in cui le conversazioni si combinano con trasmissioni radiofoniche nomadi, per un’esplorazione partecipata.
L’obiettivo dell’evento targato come #PaesaggiUmani è quello di raccontare e far ascoltare storie che parlano dei luoghi romani.
La singolarità di questo progetto, curato da Carlo Infante, è nello streaming via webradio che traccia le conversazioni geolocalizzando sulle mappe la chiacchierata nomade. Di fatto si testimoniano storie nelle geografie romane, come quella della senzatetto “beckettiana” di Piazza Vittorio e del riuso virtuoso dei rifiuti.
Alessandra è una signora che non passa inosservata: arriva tutte le mattine in piazza Vittorio (dorme al dormitorio) e se ne sta seduta per ore sotto i portici a lavorare l’uncinetto. Sempre molto curata nel suo abbigliamento stravagante, oltre che ogni giorno diverso: vestiti lunghi, collane, bracciali, cappelli, occhiali da sole, fiori in testa, stivaletti, mantelle e borse che alterna con grande fantasia. E’ lei che ha ispirato l’autrice-attrice Consuelo Ciatti a reinventare la figura di Winnie di Giorni Felici (da Samuel Beckett). L’attrice è la protagonista di un’azione teatrale in cui una barbona paradossale è circondata dai rifiuti.

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Il punto di ritrovo dell’incontro è stato proprio un Bar/galleria in piazza Vittorio, sia per salutare Alessandra, sia per prendersi un caffè in compagnia.
Al Gatsby Cafè già si chiacchierava e ci veniva spiegato cosa avremmo fatto durante la mattinata. Il luogo di ritrovo era scelto apposta per l’occasione, perché oltre ad essere un caffè bistrot, mantiene anche la sua origine di cappelleria degli anni ’50.
Dopo aver salutato Alessandra ci siamo spostati in metropolitana, diretti al centro di raccolta per i rifiuti di Cinecittà. In effetti la parte più attiva della conversazione è avvenuta proprio in metropolitana. Eravamo un gruppo di persone che conversava apertamente, il tema principale era quello del riciclo e del riuso dei rifiuti. Perché gli oggetti, prima di essere riciclati, possono essere riutilizzati o assemblati. La cosa interessante è stata osservare come le persone che si trovavano casualmente in mezzo a noi sul vagone iniziavano a prendere parte alla conversazione, ampliandola. C’è sicuramente un girone all’inferno per chi butta l’olio esausto nel lavandino, Carlo Infante intanto ironizzava sul tema della conversazione e allo stesso tempo cercava di sensibilizzare chi lo stava ascoltando.
Una volta arrivati al centro di raccolta rifiuti di Cinecittà, eravamo pronti ad assistere alla performance di Consuelo Ciatti: Oh che bei giorni! L’esibizione si è svolta in mezzo a rifiuti e lavatrici rotte, pronte per essere smaltite. Il personaggio interpretato è palesemente ispirato ad Alessandra e tutti i suoi “gingilli” stravaganti. Anche se è circondata da rifiuti Alessandra è felice, perché con lei c’è sempre la sua valigetta piena di oggetti da scoprire. Ad Alessandra infatti piace trovare cose curiose e abbandonate, e mentre li esplora affascinata le tornano in mente i momenti passati della sua vita.


Il progetto per intero è partito il 29 ottobre al MACRO Asilo e si concluderà alla Facoltà di Architettura della Sapienza, rilevando i feedback dei partecipanti attraverso l’installazione interattiva “Nuvola” che s’illumina con diversi colori secondo gli hashtag utilizzati.

QUI i prossimi eventi

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