Pig, di Michael Sarnoski

Pig, esordio di Sarnoski, è un film che si interroga sul senso della vita insieme ad uno dei migliori Nicolas Cage visti sul grande schermo. In streaming vod su Chili e Rakuten

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Dal trailer sembrava ci dovessimo preparare ad una mattanza stile John Wick per un maialino da tartufo rubato. Ciò che invece ci ha lasciato il debutto di Michael Sarnoski è un film intimo che dona al pubblico una delle migliori interpretazioni di sempre di Nicolas Cage. Pig narra la storia di Robin Feld, ex chef di Portland diventato raccoglitore di tartufi tra le foreste dell’Oregon. Rob è un uomo che ha deciso di abbandonare la sua città fatta di compromessi, lotte e ipocrisie, per tornare ad una vita costruita sull’essenziale e sulla caccia ai tartufi aiutato da Brandy, il suo maiale domestico. Era uno dei migliori chef della città, ma ha rifiutato il successo per rinchiudersi dentro una casetta in mezzo al bosco lontano dai ricordi e dal dolore del passato. L’apparente tranquillità e armonia però viene distrutta da dei malviventi che gli portano via Brandy. Sarà l’inizio della fine, e Rob dovrà tornare a confrontarsi con il mondo da cui è scappato per quindici lunghissimi anni. Come la controparte action, a cui in molti l’hanno paragonato per il MacGuffin iniziale che spinge la narrazione, anche il personaggio di Cage deve rimettersi in gioco e tornare in città. Ma a differenza di John Wick, vero e proprio angelo della vendetta, Rob è un personaggio più messianico. Pronto letteralmente a porgere l’altra guancia, come nella scena da Fight Club, e a sfidare vis a vis quella società da cui è scappato e che adesso, più che mai, ha bisogno di una voce purificata, come la sua, che metta questi imprigionati tra i palazzi di cemento di fronte ai mali e le falsità della contemporaneità.

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Cage lascia perdere la solita recitazione sopra le righe, che in alcuni contesti ha funzionato alla grande (Color Out of Space di Richard Stanley; Mandy di Panos Cosmatos; Mom and Dad di Brian Taylor), e mette in campo un uomo che torna ad essere carne da macello (forse tutti lo siamo). Un uomo stanco e dal volto tumefatto che vaga all’interno del proprio passato creando di fatto un soliloquio sull’esistenza. Cos’è effettivamente di valore nelle nostre vite?
In un periodo come quello che stiamo vivendo ormai da due anni, le domande poste dal film di Sarnoski riescono a toccarci da vicino. In un momento in cui tutte le persone fuggono alla ricerca di qualcosa di valore, alla ricerca di un motivo per continuare la propria esistenza, forse la risposta si cela appunto nella ricerca stessa. Ed il primo ad arrivare a questa consapevolezza è proprio Cage stesso che negli ultimi anni è stato sempre più lontano dalle major accettando ruoli provenienti da film più piccoli. Ed è nell’indipendente che Cage sta trovando pian piano sempre di più la sua strada. Libero dai compromessi dell’industria cinematografica. Libero di poter dar sfogo alla sua “Cage Rage” e marchiando col suo faccione folle e riconoscibilissimo ogni prodotto in cui lavora. Una tragedia lo ha allontanato dalla sua zona comfort, ma ha imparato ad accettare il dolore e adesso anche l’audio cassetta impolverata proveniente dal passato non è più respingente. Per farlo però ha dovuto perdere tutto, ed è qui che si nasconde la risposta. Forse niente dà valore alla nostra vita più di noi stessi.

Titolo originale: id.
Regia: Michael Sarnoski
Interpreti: Nicolas Cage, Alex Wolff, Adam Arkin
Durata: 92′
Origine: USA, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
3.86 (7 voti)
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