Pino Daniele. Nero a metà, di Marco Spagnoli

A dieci anni dalla scomparsa del grande cantautore napoletano, arriva in sala per tre giorni un documentario che emoziona e coinvolge, mantenendo sempre viva la memoria di un’icona musicale italiana

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Nel panorama dei documentari dedicati ai grandi della musica italiana, tra omaggi alla vita e revival di concerti storici, Pino Daniele – Nero a metà, documentario scritto da Stefano Senardi e diretto da Marco Spagnoli, si distingue da tutti gli altri. Il film, ritratto vibrante e intimo di uno degli artisti più amati del nostro Paese, ci accompagna in un viaggio musicale ed emotivo all’interno della prima fase del percorso artistico di Pino Daniele, dagli esordi fino al celeberrimo concerto del 19 settembre 1981 in Piazza Plebiscito a Napoli davanti ad un pubblico in delirio per lui. Il punto di partenza, come afferma lo stesso Stefano Senardi, amico di lunga data e discografico del cantautore napoletano, è il desiderio di approfondire la genesi di Nero a metà, l’importante album di Pino Daniele uscito nel 1980.

Ma proprio attraverso gli occhi di Senardi, il documentario ci svela soprattutto alcuni elementi inediti e profondamente umani di Pino Daniele. Al racconto, infatti, si legano una serie di interviste esclusive con musicisti, collaboratori e amici che hanno condiviso con Pino il palco e la vita, tra questi troviamo Enzo Avitabile, Tony Cercola, Tullio De Piscopo, Teresa De Sio.

Nel mosaico di testimonianze autentiche e toccanti, si riesce ad orientarsi sempre grazie alla voce di Senardi. Non un semplice narratore, ma una vera e propria guida che conduce lo spettatore attraverso un racconto che intreccia musica e vita.

Marco Spagnoli, regista di numerosi documentari su figure chiave della musica e dello spettacolo italiano (basti pensare al documentario su Franco Battiato La voce del Padrone), riesce a costruire una narrazione in grado di collegare la dimensione artistica di Pino Daniele con quella più umana. Spagnoli ripropone un documentario che intreccia con sapienza numerose immagini di repertorio, sequenze musicali e testimonianze dirette. Ma c’è anche un’altra protagonista all’interno del documentario: si tratta di Napoli, personaggio centrale nella vita dell’artista, un cuore che continua a battere, in costante dialogo con la musica e le parole di Pino Daniele. Le immagini della città, con i suoi vicoli, il mare e la sua energia inconfondibile, si fondono con le melodie immortali del cantautore, creando un’esperienza sensoriale che travolge lo spettatore.

Un’altra peculiarità del documentario è sicuramente quella di sottolineare, celebrandola, l’innovazione musicale di Pino Daniele. La sua arte, che ha saputo fondere blues, jazz, rock e sonorità mediterranee, viene analizzata e raccontata attraverso le testimonianze dei musicisti che lo hanno accompagnato nel corso della sua carriera sempre con grande rispetto e profondità critica, rivelando, così, la genialità e l’umanità di Pino.

Del resto, nelle voci dei protagonisti del documentario non c’è soltanto l’ammirazione per l’artista, ma anche l’affetto per l’uomo. In questo senso, Pino Daniele – Nero a metà supera la dimensione del semplice documentario, diventando un omaggio sincero e appassionato a un artista che ha segnato un’epoca e che continua a influenzare generazioni di musicisti. È un tributo che emoziona, coinvolge e commuove, mantenendo sempre viva la memoria di un’icona della nostra cultura musicale.

Regia: Marco Spagnoli
Con: Stefano Senardi, Enzo Avitabile, Tony Cercola, Tullio De Piscopo, Teresa De Sio, Tony Esposito, Enzo Gragnaniello, Pietra Montecorvino, James Senese, Fausta Vetere
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 94′
Origine: Italia, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
3.54 (13 voti)

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