PK: una vita lunga un quarto di secolo

Compie 25 anni la serie fantascientifica con protagonista Paperinik. Breve storia dell’alter ego di Paperino, dalla creazione nel 1969 fino alla rinascita nel 2014. Una rivoluzione tutta italiana.

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Nel maggio del 2013, in occasione dell’uscita del numero 3000 di Topolino, è stato lanciato un sondaggio su quale fosse il personaggio più amato dai lettori: Paperino risulta il favorito per distacco, seguito da Paperone e Topolino. Né lo scorbutico miliardario, né lo zelante investigatore amatoriale, ma il vessato Paperino, un fannullone nervoso e goffo che viene preso di mira dai nipotini e dalla fidanzata e in perpetuo litigio con lo zio. Sarà quest’aura di vittima che ha portato i lettori a chiedere nel 1969 di creare storie nelle quali finalmente il personaggio uscisse vincitore. La rivincita di Paperino nasce da un’idea di Elisa Penna e si concretizza con i testi di Guido Martina e i disegni di Giovan Battista Carpi e si può riassumere in una parola: Paperinik.

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Come segnala la k alla fine, l’alter ego di Paperino nasce come citazione (avvicinatasi poi alla parodia) dei fumetti neri italiani, come Diabolik, Kriminal e Satanik. La prima storia in cui appare è Paperinik e il diabolico vendicatore, nel quale Paperino entra in possesso di Villa Rosa, dimora del ladro gentiluomo Fantomius. Il famigerato criminale ha nascosto nella sua casa il diario segreto, il costume e le sue armi, che Paperino veste per la prima volta per compiere la sua rivincita sui parenti. Il personaggio, negli anni successivi, si sviluppa più in senso umoristico che supereroistico, essendo le sue storie ospitate sul settimanale Topolino, che aveva e ha come target di riferimento la fascia che va dai 10 ai 12 anni. I tempi, però, cambiano e fumettisti ed editori con loro.

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Paperinik New Adventures n.48

La svolta avviene nel 1996. In quegli anni l’alter ego di Paperino appare principalmente nella serie Paperinik e altri supereroi. Quest’ultima ha il vanto di esser stata il primo fumetto italiano con la copertina colorata in digitale, grazie a Max Monteduro e alla versione 2.0 di Photoshop. A differenza della tecnica tradizionale, quella digitale offriva la possibilità di creare immagini più dinamiche e contemporanee. Proprio con la prospettiva di mantenere le aspettative delle copertine, nasce l’idea non di rivoluzionare, quanto di evolvere il personaggio di Paperinik. Il germe di PK è nato.

Paperino viene prelevato dalla sua casetta di via dei Platani e viene collocato sulla Ducklair Tower, un grattacielo avveniristico nel pieno centro di Paperopoli creato da Alberto Lavoradori. I classici alleati scompaiono, sostituiti da Uno, l’intelligenza artificiale che controlla il grattacielo, con i nemici che smettono di essere i cartooneschi Banda Bassotti o Inquinator. Sempre Lavoradori propone il concept degli Evroniani, gli inquietanti (e profetici) alieni viola che invadono pianeti per cibarsi delle emozioni dei loro abitanti. Il contesto si fa quindi più serio, virando in maniera decisa verso la fantascienza e arrivando a trattare temi considerabili quasi come dei tabù per la Disney dell’epoca. Paperopoli diventa una metropoli tecnologica e all’avanguardia, nella quale non c’è una netta distinzione tra Bene e Male (come ben sa chi si ricorda il Razziatore). Le trame smettono di essere autoconclusive, annettendo linee narrative secondarie che si sviluppano di numero in numero. Il personaggio di Paperino si fa più maturo, pur conservando il suo lato goffo e comico.

Paperinik New Adventures

Inizialmente l’esperimento PK dovrebbe limitarsi a tre numeri 0, ma il successo riscontrato porta ad altri 49 albi mensili e 3 speciali, venendo ristampato anche negli stesi USA. Sotto il nome di Paperinik New Adventures, la prima vita di PK dura 5 anni, dal 1996 al 2001, durante i quali nascono numerose community di appassionati. Questo non solo grazie ai numerosi fansite, ma anche grazie alla gestione in controtendenza dello spazio dedicato ai lettori. La PK Mail era uno spazio di umorismo e di gioco, nel quale il lettore puntiglioso a cui veniva data sempre ragione su Topolino poteva anche essere preso in giro. Il successo di PKNA portò addirittura a realizzare un gioco per PlayStation2 e GameCube, Chi è PK?

Il seguito della serie, PK2, sconvolge il contesto nel quale si muove il personaggio, accantonando il taglio fantascientifico e tornando alle classiche ambientazioni. Il cambio, però, non piace ai lettori e nel giro di un anno ne viene decisa la chiusura. Nemmeno il reboot PK – Pikappa, che ne edulcora il tono cupo, riesce a risollevare la serie, che chiude nel 2005. La rinascita avviene 9 anni dopo, quando viene ospitato annualmente sulle pagine di Topolino, per poi tornare come pubblicazione a sé nel 2018. Qui, sotto la direzione di Roberto Gagnor, recupera la sua vena fantascientifica nella sua nuova vita a cadenza trimestrale. Una vita che ogni pker si augura continui almeno per un altro quarto di secolo.

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