Plastic, assholes!
È vero, non si dovrebbe speculare sul dolore. Ma se ciò fosse nella natura stessa delle immagini?
Siamo sinceri, a vedere le straordinarie riprese aeree dell’onda di 10 metri che si abbatte sulle coste giapponesi inghiottendo tutto al suo passaggio, ci sono tornate alla mente non tanto le catastrofiche immagini del film di Roland Emmerich, 2012, quanto le impietose carrellate laterali del Kubrick di Orizzonti di gloria
Siamo sinceri, a vedere le straordinarie riprese aeree dell’onda di 10 metri che si abbatte sulle coste giapponesi inghiottendo tutto al suo passaggio, ci sono tornate alla mente non tanto le catastrofiche immagini del film di Roland Emmerich, 2012, o quelle del ben più mediocre Deep Impact di Mimi Leder, quanto le impietose carrellate laterali del Kubrick di Orizzonti di gloria, con la mdp a seguire i soldati ridotti a meri strumenti-oggetti-giocattoli del potere che inondano il campo di battaglia come una marea umana.
Forse Carlin e Shyamalan avevano ragione: e se la natura già sapesse benissimo come difendersi?
“Potrebbe essere la risposta all’antica domanda filosofica: ‘Perché siamo qui?’
La plastica, coglioni!”