Polite Society – Operazione matrimonio, di Nida Manzoor
Due sorelle separate da un matrimonio imminente in un film dall’atteggiamento ribelle che mescola bene melodramma e scene d’azione vivaci. Molto divertente con qualche cedimento nel finale.
Polite Society. Operazione matrimonio è il primo film della regista e sceneggiatrice britannica Nida Manzoor, che mescola abilmente la commedia adolescenziale di crescita, il vivace cinema di Bollywood e le spettacolari sequenze di arti marziali. Nonostante le influenze riconoscibili, il suo stile emerge in modo immediato e i primi minuti del film, frutto della creatività di Manzoor, già nota per la serie TV We Are Lady Parts (2018), offrono una prima parte fresca e ricca di potenzialità. La trama ruota attorno alle fantasie egoistiche di una giovane ragazza in piena adolescenza e alle autentiche preoccupazioni di due sorelle riguardo all’impatto del fidanzamento della sorella maggiore, sul loro legame e sui loro sogni.
Ria, la sorella minore interpretata dalla debuttante Priya Kansara, è una ragazza musulmana di origine pakistana, che vive a Londra coltivando il grande sogno di diventare una delle migliori stuntwoman britanniche. La sua figura è strettamente legata a quella di Lena, sorella maggiore interpretata da Ritu Arya di The Umbrella Academy (2008), in una tipica dinamica di sostegno reciproco tra due sorelle che affrontano insieme le sfide del mondo. Lena è appena tornata a casa dopo aver abbandonato l’accademia d’arte ed è un punto di riferimento importante per Ria, che può contare su di lei per girare i video amatoriali delle sue acrobazie sul canale YouTube. Questa collaborazione, però, è oggetto di disapprovazione da parte dei loro genitori tradizionalisti, i quali cercano per le loro figlie una carriera più convenzionale.
I primi 20 minuti del film sono un incantevole mix di melodrammi adolescenziali e sciocchezze esagerate, arricchito da una spruzzata di arti marziali, come se Scott Pilgrim vs. the World e Kick-Ass incontrassero In Her Shoes di Curtis Hanson in una trama alla Charlotte Brontë. È un vero piacere osservare l’angoscia e l’energia incontenibile dell’adolescenza che si trasformano in una battaglia immaginaria di arti marziali, soprattutto quando Ria percepisce la minaccia esistenziale che si materializza in Salim (Akshay Khanna), un affascinante medico e unico figlio della ricca e premurosa matriarca Shah (Nimra Bucha). Salim conquista Lena e promette di sposarla, sconvolgendo così il mondo di Ria.
Nadia Manzoor crea un affascinante contrasto tra le due sorelle che offre momenti divertenti, come i piani di Ria per compromettere la reputazione di Salim con l’aiuto delle sue fedeli amiche. Magistralmente realizzate anche le ripetute scene in cui Ria lancia sguardi furiosi dalla finestra al piano superiore nel tentativo di sabotare gli appuntamenti di Salim e Lena. Molto vivace il sound design del film, che contribuisce a creare un equilibrio tra le scene d’azione e le emozioni autentiche, così come la sceneggiatura tagliente di Manzoor, insieme alla genuina connessione tra Kansara e Arya, conferiscono autenticità alla paura di Ria che veste al meglio i panni della protagonista femminile forte e indipendente in un contesto sociale restrittivo.
Soltanto in procinto del terzo atto viene meno l’equilibrio straordinario del tono e l’originalità costruiti precedentemente. Il contrasto piacevole tra le fantasiose macchinazioni di Ria e la banalità spaventosa dell’età adulta svanisce, rendendo la trama meno divertente e meno distintiva, tuttavia, Polite Society. Operazione matrimonio rimane un film divertente dall’inizio alla fine dall’atteggiamento ribelle e con scene d’azione vivaci. La Manzoor è così piena di energia da far pensare già ad un possibile sequel.
Titolo originale: Polite Society
Regia: Nida Manzoor
Interpreti: Priya Kansara, Ritu Arya, Renu Brindle, Rekha John-Cheriyan, Seraphina Beh, Ella Bruccoleri, Sally Ann, Shobu Kapoor, Nimra Bucha, Jeff Mirza
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 103′
Origine: UK, 2003