Popcorn. "Il Foglio" e Sentieri selvaggi.

Pubblichiamo integralmente l'articolo apparso su “Il Foglio” del 26 giugno 2004 scritto dalla critica cinematografica Maria Grazia Mancuso, nel quale si occupa in maniera approfondita delle attività di Sentieri Selvaggi, dal sito ai corsi in agriturismo…

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l'occasione da non perdere: "Corso di cinema in agriturismo in Toscana". Sarà un master che abilita a girare fiction per "Linea verde"? Sciolta la contorta formulazione, e letto il seguito, scopriamo che alla cifra di 985 euro l'associazione culturale Sentieri Selvaggi propone una settimana di lezioni e pensione completa. Più 500 euro per l'eventuale accompagnatore, senza diritto di entrare in aula. Il programma della vacanza cinefila è quanto mai ambizioso: teoria e tecnica della sceneggiatura, linguaggio del cinema e dalla televisione, elementi di recitazione per il grande e piccolo schermo, preproduzione, produzione, postproduzione, editing. Alternando in armonia "svago e lavoro creativo, ottima cucina locale e workshop". Non esiste esame d'ammissione. Non servono conoscenze di base o competenze tecniche. Gli aspiranti attori divideranno il banco con gli aspiranti registi. "Voi portate la vostra passione, il resto lo portiamo noi". Come se il cinema italiano avesse bisogno di altri dilettanti. Non conosciamo i docenti che saliranno in cattedra. Si fa per


dire. Visto l'andazzo, preferiranno stare democraticamente tra i discepoli, sistemando le sedie in cerchio, come nei gruppi di supporto per alcolisti, o nelle scuole dove il maestro esordisce "non sono qui per insegnare, ho molto da imparare da voi". Conosciamo invece il sito "Sentieri Selvaggi". A volte lo frequentiamo, mossi dalla curiosità e dal gusto dell'orrido. Siamo ripagati con le più incredibili recensioni lette negli ultimi anni. Zoppicanti nella prosa e mai condivisibili nei giudizi.


Piccola antologia, a uso dei non credenti. La tecnica di base è vecchia quanto Umberto Eco: lo strutturalismo applicato a Superman. Si prende un filmetto, lo si decifra come se fosse Kant. I sentieristi selvaggi affinano il metodo aggiungendo parole in libertà. Eravate convinti che "50 volte il primo bacio" fosse una commediola appena carina? Errore: trattasi di "uno slancio di vita frantumata/replicata/avvolta che esce fuori di sé e si dà, fatta per sbriciolarsi in mano, eterea e potente come una fiamma d'amore, materica e terribilmente evanescente". Pensavate che "Ladykillers" fosse vedibile e il debutto come regista di Valeria Bruni Tedeschi da non prendere troppo sul serio? Errorissimo: i fratelli Coen sono un bluff, la sorella di Carla Bruni gira film "necessari".


Negli editoriali vanno forte Michael Moore e Gino Strada. Alla voce "Polemiche"


capita di leggere: "Non ci piace muoverci nella solidità, i movimenti sono limitati e per cambiare è necessario demolire; preferiamo gli umori che ci permettano un 'dolce su e giù', nuotando, sguazzando, rischiando di affogare nel fluido. E' un atteggiamento 'vitapoietico'". Il tema è la critica, per riportare la citazione abbiamo usato il tasto "copia &incolla" del computer (ribatterlo era impresa superiore alle nostre forze). Se questa è la teoria, immaginatevi la pratica tra le colline toscane.


 


da "Il Foglio" del 26 giugno 2004

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