Portuali, di Perla Sardella
Documentario passionale girato a Genova, tra gli impiegati del porto e il CALP, collettivo autonomo lavoratori portuali, in lotta contro il commercio di armi e i soprusi della mercificazione globale.

Portuali è un documentario impegnato e passionale girato a Genova che vede protagonista un gruppo di lavoratori del porto (i cosiddetti “camalli”) raccolti sotto la sigla autonoma CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali). I lavoratori si riuniscono in assemblea durante il periodo della pandemia Covid, per discutere delle precarie condizioni lavorative in cui versano, straziati e stravolti sempre più dal precariato e dalla sottomissione ai poteri forti. Una storia come tante nel mondo di oggi, che ha la forza della parola e la sensibilità necessaria per raccontare le difficoltà attuali di interfacciarsi con i sindacati, proprio con chi dovrebbe salvaguardare i diritti dei lavoratori.
Presentato al 65° Festival dei Popoli, segue le vicende dal 2019 al 2023: le giornate dei dipendenti, il mondo sindacale dall’interno e gli scioperi contro le navi delle armi. Nel mezzo del contendere c’è sicuramente una richiesta di maggiore presenza sindacale, ormai entità troppo spesso in balia del padrone, accondiscendente e ancor più debolmente determinante. Si rivendica sicurezza sul lavoro, sicurezza del posto di lavoro, politiche di genere, ambientali e sociali più efficaci. L’antimilitarismo e il dialogo con altri porti del Mediterraneo rappresentano in primis il sogno di dare forma a un mondo diverso.
Il CALP, di cui 8 membri sono stati accusati e poi prosciolti dall’accusa di associazione a delinquere, continua a battersi perché fermare il commercio di armi è una questione, oltre che etica, sindacale. Ad oggi le armi destinate a conflitti di Paesi che si sporcano di crimini di guerra continuano a passare indisturbate nel Porto di Genova, rendendoci complici della conquista di corpi e terre. Tutto è imbastito attraverso la ripresa di lunghe assemblee, la ritualità della vita comune, riprese d’archivio in super8, cortei di protesta per le strade della città. Lavoro e conflitto sono al centro del cambiamento. Perla Sardella, trentaquattrenne regista genovese, insegnante di scuola superiore, già autrice di diversi documentari, non teme di sperimentare appunto il potere della parola, cogliendo l’aspetto imprescindibile, e ormai purtroppo fuori moda, dell’attesa, del ricamo paziente ed esplorativo, sempre teso verso la verità e la lotta. Il ritmo è dato dal dialogo, dalla condivisione e le immagini sono sempre e soltanto al servizio della comprensione, l’arma più tagliente contro il mito della mercificazione globale senza scrupoli.
Regia: Perla Sardella
Distribuzione: OpenDDB – Distribuzioni dal Basso
Durata: 81’
Origine: Italia, 2024