"Prima dammi un bacio", di Ambrogio Lo Giudice

Lungo passato e una storia breve, semplificata. In quarant'anni segmentati, due "gemelli" dell'amore sì perdono, si rincorrono e si ritrovano. Appena scalfito dagli eventi, il legame sentimentale è estraneo al tempo perché da esso si lascia attraversare sommariamente.

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"Prima dammi un bacio"…che non si sa mai. Titolo emblematico: "riparo" da ogni contrattempo, dalla cattiva sorte, dal destino avverso. Adele (Stefania Rocca) e Marcello (Marco Cocci) sono nati lo stesso giorno, la stessa ora, nello stesso letto. Rapporto di magica empatia tra i due che si sposano prima che scoppi la guerra e prima che lei parta per la città. Il matrimonio però è finto perché ancora bambini. All'anulare sinistro si scambiano anelli di copertone che sfidano il tempo contraendosi e aprendosi. Oggetto transazionale d'attrazione trascendentale: nei "non-luoghi" della storia, da essi percorsi, è una prova d'accesso alla loro identità, alla vera passione. Loris (Luca Zingaretti), prete e amico, è il collante delle metà separate, per metà narratore e per metà testimone. Lungo passato e una storia breve, semplificata. In quarant'anni segmentati, i due "gemelli" dell'amore sì perdono, si rincorrono e si ritrovano. Appena scalfito dagli eventi, il legame sentimentale è estraneo al tempo perché da esso si lascia attraversare sommariamente. L'amore si trasforma da stato transitorio in uno stato permanente, di cui non si conosce l'origine: l'autogenerazione si propaga per sinergica attrazione istintiva. Intanto il Paese è teatro di drammi e guerre: sfondo narrativo ma debolmente visivo. La forma e la localizzazione delle porzioni "periferiche" sono relegate in profondità indefinite, escluse da un concreto impasto storico/intimista. I bombardamenti, le rivolte, i boom, sono ingombri o scarti inutilizzati dal costituirsi del quadro figurativo finale. L'istinto, quindi, va oltre il corteggiamento, oltre una connotazione sociale o un desiderio di possesso. È una favola semplice più che una storia semplificata. L'orchestrazione di Dalla e l'uso alternato di campi lunghi e primi piani seguono con estrema leggerezza le sfumature espressive fisionomiche ed emozionali. Gli interpreti reggono il salto temporale: i loro volti  combinano modernità e antichità. Combinazione ricorrente nel cinema nostrano che non potendo spesso etichettarsi per quello che è, tenta di darsi una definizione sulla base di ciò che fa. Come la scintilla scoccata tra Adele e Marcello, nata… che non si sa mai come.                         

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Regia: Ambrogio Lo Giudice


Sceneggiatura: Ambrogio Lo Giudice


Fotografia: Filippo Corticelli


Montaggio: Paolo Manzoni


Musiche: Lucio Dalla


Scenografia: Leonardo Scarpa


Costumi: Paola Bonucci Collacciani


Interpreti: Stefania Rocca (Adele), Marco Cocci (Marcello), Luca Zingaretti (Loris), Camilla Filippi (Jane), Fiorella Mannoia (Irene), Davide Pola (Marcello sedicenne), Valeria Ghignone (Adele sedicenne)


Produzione: Sunflower Production


Distribuzione: UIP


Durata: 92'


Origine: Italia, 2003

 


 


 


 


 


 


 


 


 

 

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