Prima dell’alba, di Richard Linklater

Tra i film cult del regista, mantiene intatta l’illusione dell’improvvisazione e non fa sentire mai il peso della scrittura. Ethan Hawke e Julie Delpy in magica simbiosi e proiettati verso il futuro

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Jesse e Céline sono in treno. Potrebbero essere usciti da un film di Rohmer del ciclo “Commedie e proverbi” oppure essere una reincarnazione da Rivette come personaggi concepiti per lo spazio teatrale che si affidano quasi esclusivamente alla parola. Leggono un libro, incrociano i loro sguardi, si sorridono e poi parlano. Lui è americano, lei francese. Jesse convince Céline, diretta a Parigi, a scendere dal treno e passare la giornata con lui. “Cosa ti piace?”. “Cosa detesti?”. C’è il giorno, la note e poi vivono un’esperienza che li segnerà per sempre.

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Un minimalismo magico quello di Linklater. Al suo quarto lungometraggio, ricompone i frammenti del suo cinema dove si affida completamente a Julie Delpy ed Ethan Hawke. Sono i personaggi o gli attori, non importa. C’è qualcosa di profondamente vero e intenso in Prima dell’alba. Una mdp nascosta che ascolta le loro storie, mette a nudo il loro passato. Potrebbe essere un documentario su due ragazzi che si conoscono e passano la notte insieme.

Lo spirito è ancora quello di Slacker, ma stavolta il suo cinema cresce d’intensità e di passione. C’è un nomadismo Nouvelle Vague nelle strade di Vienna, c’è l’illusione dell’improvvisazione negli incontri con la chiromante o il poeta. Rischia il compiacimento ma è una trappola che la sceneggiatura scritta dallo stesso Linklater assieme a Kim Krizan, evita brillantemente. Ci sono molti dialoghi, ma non si sente mai il peso di un cinema di scrittura. Quelle parole appartengono a Jesse e Céline, alle loro storie. Scherzano, parlano della paura della morte, litigano.

Prima dell’alba è l’illusione della vita reale che non coincide con quella cinematografica. Meno di 24 ore sono condensate nei circa 100 minuti. Eppure si crede che la storia che stiamo vedendo possa essere in diretta. Entra in gioco anche l’esperienza dello stesso cineasta che per questo film si ispira a un incontro che ha avuto con una donna in un negozio di giocattoli di Philadelphia, in seguito al quale hanno passato la notte insieme. Ma riesce a trasmettere tutte le sensazioni che ha vissuto. Prima che raccontarle, gli interessa farle vivere allo spettatore. Forse per questo che Prima dell’alba, più che altri film riusciti di Linklater, regge alla grande il tempo, molto di più dei due sequel, Prima del tramonto e il deludente Before Midnight.

Jesse e Céline sono diventati l’incarnazione masculin/feminin di quello che è stato Antoine Doinel per Truffaut. Ma il primo incontro con loro mantiene ancora tutta la sua imprevedibilità. In più ha un’intensità che resta la stessa anche dopo aver visto i film successivi del regista. La simbiosi tra Ethan Hawke e Julie Delpy è uno di quei regali improvvisi e bellissimi che molte volte il cinema ti fa senza avvertirti. Basta lo sguardo di lei mentre ascoltano insieme Come Here di Michita nel negozio di dischi e il modo in cui gli parla delle immagini di Seurat dopo aver visto il manifesto. Ma l’impatto emotivo, sentimentale, sensoriale di Prima dell’alba è proprio nel modo in cui sospende il tempo. C’è il presente che potrebbe fermarsi o fuggire. E nel momento in cui si vive qualcosa di irripetibile, Linklater tira in gioco l’elemento nostalgico. Solo il cinema può mantenere vivo quella giornata e soprattutto quella notte, con tutti i dettagli possibili.

“Ci rivedremo ancora?”. Immaginate di non sapere nulla dei due film successivi. E lasciate quella domanda senza risposta. Dalla separazione a Vienna al mattino. Un finale bellissimo. Delle istantanee fotografiche con la città deserta, proprio nei luoghi attraversati dai due protagonisti il giorno prima. In quelle immagini c’è il cuore di tutto il cinema di Linklater. I luoghi possono cambiare. Sono i personaggi, anzi siamo noi che gli diamo vita e li possiamo trasformare. Possono essere bellissimi o detestabili. Dipende chi siamo e come stiamo. Jesse e Céline hanno dato a Vienna, quel giorno, la loro luce e i loro sogni.

 

Titolo originale: Before Sunrise
Regia: Richard Linklater
Interpreti: Ethan Hawke, Julie Delpy, Andrea Eckert, Hanno Pölsch, Erni Mangold, Dominik Castell
Durata: 101′
Origine: USA, Austria 1995

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4.5
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Il voto dei lettori
3.67 (6 voti)
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