Prima di Lunedì, di Massimo Cappelli

Per svecchiare non basta inserire Salemme all’interno di un genere di moda, come si fa con questo pseudo-road movie, oppure attrarre il pubblico con un protagonista criminale alla Gomorra

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Prima di Lunedì ha un grande pregio: grazie ad una straordinaria fluidità di sceneggiatura dopo i primi dieci minuti si conoscono già tutti i personaggi, l’intreccio della trama e con un briciolo di fantasia anche il finale. C’è Vincenzo Salemme, un criminale dall’anima romantica, che ingaggia due amici strampalati e la bella ragazza di turno (sorella di uno, ex fidanzata dell’altro) per far arrivare dal Piemonte alla Campania un pezzo d’arte rubato. Il viaggio viene ovviamente interrotto da una serie di imprevisti tra cui anche l’arrivo di una Sandra Milo in versione svampita francese per dare un pizzico di brio a tutta la combriccola. Fino a qui tutto bene, se si accetta il fatto che l’intento finale sia esclusivamente quello di realizzare una comicità leggera, se non si fa caso alla recitazione di uno o due personaggi e se non dà troppo fastidio il finto accento francese.

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Le cose però cominciano seriamente a non funzionare quando ci iniziamo a chiedere se  ci sia ancora qualcuno che non abbia mai sentito fare della facile ironia sulla difficoltà di montaggio dei mobili Ikea e sui francesi che non hanno il bidet ma ci hanno rubato la Gioconda. E non serve inserire una sfumatura malinconica di quanto fosse bello il nostro paese quando c’era Caravaggio e Puccini per riequilibrare la situazione di gag e battute sull’italianità popolare ormai abusate (forse solo la lezione di cucina sulla pasta carbonara fatta da un napoletano ha un sentore di originalità).

prima-lunediAllora una riflessione viene spontanea: che senso ha oggi realizzare un prodotto del genere? La risposta può essere indicata esclusivamente nella presenza nel cast di nomi a cui un’intera generazione è ancora affezionata?
Per svecchiare la vecchia scuola non basta inserire Vincenzo Salemme all’interno di un genere che ora va molto di moda, come si fa con questo pseudo-road movie (che vorrebbe partire dal Piemonte per andare in Campania ma poi rimane inspiegabilmente relegato a Torino), oppure attrarre il pubblico con un protagonista criminale stile Gomorra di cui però non si capiscono mai le intenzioni e che cade nel sentimentalismo più spicciolo del pentimento appena dopo mezz’ora.
Tutto questo oprattutto oggi, quando a funzionare al botteghino è sempre di più un tipo di comicità “sobria” proveniente da certe scuole televisive o da autori lucidi come Luca Miniero, mentre tutto lo strascico dei filo-cinepanettoni sembra ormai lontano dai fasti anche solo di un decennio fa.

 

Regia: Massimo Cappelli

Interpreti: Vincenzo Salemme, Fabio Troiano, Andrea Di Maria, Martina Stella, Sandra Milo

Distribuzione: Koch Media

Durata: 90′

Origine: Italia 2016

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