Prima di mezzanotte, di Martin Brest

Briosa commedia poliziesca, piena di segmenti narrativi che si alternano e si incrociano, con Robert De Niro in uno dei migliori ruoli comici di tutta la sua carriera. Stanotte, ore 00.30, Iris

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Chissà che film sarebbe stato Prima di mezzanotte se al posto di Charles Grodin ci fosse stato Robin Williams. Sembra infatti che siano stati sia il regista Martin Brest sia Robert De Niro a imporre l’attore di Il Paradiso può attendere per il ruolo del contabile Jonathan Mardukas. Si è costruita in questa maniera una scoppiettante ‘coppia di opposti’ sulla falsariga di molte riuscite commedie poliziesche degli anni ’80. Il modello è innanzitutto Walter Hill con 48 ore e Danko, che è uscito proprio nello stesso anno di Prima di mezzanotte. Ma ci sono anche quei scatenati capolvolgimenti di fronte del cinema di John Landis. E anche Martin Brest coi mette del suo, avendo lui stesso firmato il primo Beverly Hills Cop con Eddie Murphy senza freni.

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Jack Walsh, un ex-poliziotto che si arrangia come cacciatore di taglie accetta di catturare il contabile Jonathan Mardukas che ha sottratto 15 milioni di dollari a un boss della mafia per darli gran parte in beneficienza. Se riuscirà a portare a termine il compito, riveverà 100.000 dollari. Jack riesce a scovarlo a New York, lo cattura e conta di riportarlo, secondo i piani, a Los Angeles venerdì sera prima di mezzanotte. Ma in aereo cominciano i primi problemi. Inoltre i due hanno alle calcagna mafia, Fbi e un altro cacciatore di taglie da tempo avversario di Jack.

Parte a bomba, già prima dei titoli di testa. Come mancano questi film di genere senza prologo (uno degli ultimi è stato lo stratosferico Miami Vice), capace di creare una sintesi ideali tra la commedia, il poliziesco, il cinema d’azione e quello d’avventura. La sceneggiatura di George Gallo, che si era già fatto le ossa con De Palma in Cadaveri e compari, riesce ad essere bilanciata tra più segmenti narrativi che s’incrociano. Il primo, come si è visto, sono i due protagonisti antitetici. Jack è un miscuglio di silenzio e rabbia, ma è anche divertente e scanzonato. Qui De Niro è forse in uno dei suoi migliori comici di tutta la sua carriera. Si è preparato per il ruolo secondo le regole dell’Actors Studio e ha frequentato dei veri cacciatori di taglie. Dall’altra parte c’è l’ottima prova di Grodin che gioca continuamente sul filo dell’ambiguità. Con un volto apparentemente inespressivo rispetto a quello che gli accade, che da insegnamenti zen a Jack sulla sua salute, a cominciare dal cibo e dal fumo. È solo una vittima o uno spietato doppiogiochista?

Il secondo segmento riguarda le false identità. Jack sottrae il tesserino a un agente del Fbi (interpretato da Yapket Kotto) e si spaccia per lui per quasi tutto il film. Al tempo stesso anche l’altro cacciatore di taglie finge di essere Jack bloccandogli la carta di credito. Nella scrittura, ad ogni situazioni, ci sono più link diversi, che possono mandare la trama da una parte o anche dalla direzione opposta.

Il terzo segmento riguarda la dimensione privata. È breve, ma è uno dei momenti più coinvolgenti di Prima di mezzanotte. Si vede nella sequenza in cui Jack, su consiglio di Jonathan, va a trovare la moglie a Chicago. Dopo che l’ex-poliziotto le chiede in prestito del denaro, i due ricominciano a litigare. A un certo punto compare la figlia, che lui non vede da quando era piccola. Lei lo osserva, poi si avvicina e i due si abbracciano. Tutto in un toccante silenzio. E la discreta ma ancora più avvolgente dimensione emotiva cresce a dismisura in quel saluto tra Jack e la ragazzina dopo che lei le ha dato i tutti i suoi risparmi. Entra in gioco quell’umanità e quella vitalità del cinema di Brest, qui al suo meglio, che richiama quella di Vivere alla grande, primo lungometraggio del regista e gran bella commedia sulla vecchiaia. E questo momento mostra come Prima di mezzanotte sia l’esempio di un cinema che cambia con disinvoltura umore tra un’inquadratura e l’altra, che costruisce la sequenza del treno con un ritmo a metà tra Don Siegel e Il colpo della metropolitana e si concede una conclusione beffardo dopo tutta l’esplosiva parte finale all’aeroporto. Jack ora ha molti soldi ma deve tornare a casa a piedi. Un tassista lo manda a quel paese perché non ha da cambiare mille dollari. Si tratta di Bob Maroff, che aveva recitato con De Niro in Taxi Driver.

 

Titolo originale: Midnight Run
Regia: Martin Brest
Interpreti: Robert De Niro, Charles Grodin, Yaphet Kotto, John Ashton, Dennis Farina, Joe Pantoliano
Durata: 126′
Origine: USA, 1988
Genere: commedia/poliziesco

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4.2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4 (2 voti)
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